VIOLENZA CONTRO LE DONNE, PICCININI (M5S): “CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DELLA REGIONE VA MODIFICATA. BISOGNA COMINCIARE A PARLARE DIRETTAMENETE AGLI UOMINI”

“Sulla violenza contro le donne la Regione non si sta facendo abbastanza. Serve investire con decisione sulla formazione delle nuove generazioni all’interno delle scuole attraverso l’introduzione strutturale dell’educazione sentimentale, ma è necessario soprattutto anche cambiare paradigma, cominciando a parlare soprattutto agli uomini. Per questo anche la campagna di sensibilizzazione lanciata proprio dalla Regione qualche giorno fa deve essere modificata in questo senso, rivolgendosi direttamente a chi esercita la violenza”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che questa mattina si è svolto un question time presentato dalla stessa consigliera M5S sul tema della violenza contro le donne.

“Fino a quando i messaggi e le campagne di sensibilizzazione saranno rivolti sempre e solo alle vittime, non ci potranno essere risultati concreti – spiega Silvia Piccinini – Un esempio evidente sono i 12 manifesti che la Regione ha ideato in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dello scorso 25 novembre. Al posto di ‘Stai zitta, devi obbedirmi’, ‘Se te lo dice è violenza’ sarebbe il caso di scrivere ‘Se lo dici stai esercitando violenza’, perché è agli uomini maltrattanti che dobbiamo iniziare a parlare. Se metti le telecamere in casa per controllare la tua partner, stai esercitando violenza e le istituzioni devono avere il coraggio di dirlo chiaramente. Fino a quando non ci rivolgeremo direttamente agli uomini non lo sentiranno mai come un loro problema. È vero che le responsabilità penali sono individuali, ma ci sono anche quelle morali e culturali che sono collettive e riguardano tutti”.

Nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle ha auspicato anche l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione sentimentale all’interno delle scuole. “L’Italia è ancora uno dei pochi Paesi dell’Europa occidentale in cui non è previsto questo insegnamento – aggiunge Silvia Piccinini – Per comprendere la gravità di una simile carenza, basti pensare che l’ordinamento svedese ne ha sancito l’obbligatorietà ben 66 anni fa. Purtroppo, questo Governo sta affrontando l’argomento in maniera superficiale, prevedendo corsi facoltativi, su base volontaria, al di fuori delle ore curricolari. Tutto assolutamente insufficiente” conclude la capogruppo regionale M5S.