A tre anni dall’alluvione nel piacentino, cittadini ancora ostaggi della burocrazia al rallentatore

“Malgrado siano passati quasi tre anni dall’alluvione, siano state rese disponibili le risorse, sia stata definita la procedura, siano state presentate le richieste, siano state istruite e valutate le domande, siano stati approvati gli elenchi delle imprese ammissibili ai contributi per i danni subiti, ancora risulta che in moltissimi casi non sia stato erogato quanto stabilito”.

È questa la constatazione di Andrea Bertani contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta sul mancato completamento dei risarcimenti a cittadini ed aziende danneggiate dall’alluvione del 2015 nel piacentino. “Una situazione critica che rasenta l’incredibile – spiega Andrea Bertani – E’ stato svolto un iter complesso ed articolato che ha portato nella primavera del 2018 all’approvazione di diverse determinazioni dirigenziali dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, che facevano seguito alla specifica delibera di Giunta regionale la 1021 del 10 luglio 2017”.

Nella sua interrogazione Andrea Bertani ripercorre tutte le tappe che, dai giorni dell’alluvione, passando per le dichiarazioni dello stato di calamità naturale e le relative ordinanze di Protezione civile hanno portato alla stima e denuncia dei danni, fino alle relative richieste di risarcimento. “In questi territori dell’Appennino è già difficile e complicato, normalmente, vivere e portare avanti le attività produttive – conclude Andrea Bertani – e che la burocrazia rallenti, ancora una volta, la ripartenza del tessuto economico e sociale di una zona così fragile del nostro territorio è inspiegabile, oltre che intollerabile”.