Alloggi ERAP Valmarecchia, Sensoli (M5S): “Regione immobile. Danno per cittadini e Comuni”

“A più di un anno dal nostro interessamento al caso vorremmo capire cosa ha fatto la Regione per agevolare il passaggio ai comuni della Valmarecchia degli alloggi ERAP di Pesaro-Urbino. A quanto ci risulta, nonostante la promessa di un intervento immediato, queste 51 case si trovano ancora in un paradossale limbo burocratico con il risultato che gli alloggi sono desolatamente vuoti e abbandonati”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta riguardo il caso degli alloggi ERAP già al centro di una risoluzione presentata dalla stessa consigliera a fine 2015.

Si tratta di 51 alloggi suddivisi nei Comuni di Casteldelci (6), Novafeltria (23), Pennabilli (6), San Leo (5) e Sant’Agata Feltria (11) per i quali esiste una convenzione sulla loro gestione tra Acer Rimini e ERAP sottoscritta all’epoca del passaggio dei 7 Comuni dell’Alta Valmarecchia dalla Regione Marche all’Emilia-Romagna e che è scaduta a dicembre dello scorso anno.

“L’ERAP, pur essendo proprietario degli alloggi, non è mai intervenuta e non si occupa più di questo patrimonio abitativo dato che si trova al di fuori dal suo distretto mentre gli assegnatari si rivolgono ai Comuni che, a loro volta, fanno riferimento ad ACER che riesce a tamponare a malapena le situazioni più gravi – spiega Raffaella Sensoli – Insomma una situazione assolutamente paradossale che facemmo presente alla Giunta e che si impegnò a risolverla sollecitando la Regione Marche per accelerare il passaggio degli alloggi direttamente ai Comuni. Ad oggi però non è stato raggiunto nessun risultato e la situazione di queste case resta purtroppo sempre la stessa”. Per questo nella sua interrogazione la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle chiede alla Giunta di specificare che cosa è stato fatto per risolvere il caso dei 51 alloggi. “È incredibile – conclude Raffaella Sensoli – che per risolvere un inghippo burocratico siano necessari anni e anni, creando così un danno sia ai Comuni. Per non parlare dell’aspetto, assolutamente paradossale, che oggi con l’emergenza abitativa e la richiesta sempre maggiore di alloggi e cittadini costretti a dormire per strada, ci siano delle case lasciate desolatamente vuote”.