Bilancio 2019, ok alla tassa sul rumore degli aerei

L’Emilia-Romagna applicherà l’IRESA, ovvero l’imposta regionale contro il rumore degli aerei. L’Assemblea Legislativa, infatti, ha approvato un emendamento al bilancio regionale presentato dal MoVimento 5 Stelle che prevede l’entrata in vigore della tassa per contenere e contrastare l’inquinamento acustico nei dintorni degli aeroporti a partire dal 1° luglio del 2019.

“Dopo oltre due anni di battaglia in Assemblea e all’interno delle Commissioni finalmente la Regione e il Pd hanno approvato le nostre richieste, dicendo sì all’applicazione di una tassa che si basa sul principio di chi inquina paga, e che cerca di tutelare la salute dei cittadini che vivono a ridosso dei nostri aeroporti – spiega Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento5 Stelle – Si tratta di un risultato che aspettavamo da tempo ma che ci rende particolarmente orgogliosi perché dimostra che quanto sostenevamo era più che attuabile, e finalizzato a cercare di limitare i disagi, soprattutto in termini di tutela della salute, che chi vive vicino agli aeroporti deve quotidianamente sopportare”. Secondo una prima stima il gettito che la Regione incasserà per il primo anno di applicazione dell’IRESA dovrebbe aggirarsi attorno a 1 milione di euro, con un balzello minimo a carico delle compagnie aeree.

“Dove questa tassa è stata già applicata, come in Piemonte e Lazio, non c’è stata nessuna conseguenza o fuga delle compagnie aeree –aggiunge Silvia Piccinini – Dettaglio che ha reso non più rimandabile l’applicazione di questa imposta che la Regione ha congelato per anni”.

L’IRESA, infatti, venne istituita con la legge 342 del 2000 e il cui gettito avrebbe dovuto essere utilizzato come compensazione e mitigazione per il rumore prodotto dalle attività aeroportuali. La sua mancata applicazione fu giustificata dalla Regione Emilia-Romagna con l’assenza dei relativi decreti attuativi, tesi però smentita dalla Corte dei Conti già nel 2012 quando sottolineò come a seguito di modifica legislativa introdotta dal Governo nel 2011, che aveva trasformato l’imposta in un tributo regionale, non vi fosse più la necessità di un decreto attuativo per incassare l’imposta.

“Il mancato gettito dell’IRESA, unico capitolo di spesa destinato ad affrontare le problematiche acustiche derivanti proprio dall’attività degli aeroporti, ha impedito per tutti questi anni agli uffici regionali di dare una risposta concreta alle crescenti richieste dei cittadini – conclude Silvia Piccinini –Oggi finalmente mettiamo fine a questa telenovela ma c’è anche la necessità di dare anche una risposta tangibile ai cittadini, soprattutto a quelli che vivono a ridosso dell’aeroporto Marconi di Bologna, per quel che riguarda il tema dei decolli degli aerei. Ecco perché adesso andremo avanti in questa direzione”.