“Sul conflitto di interessi che riguarda la vicesindaca Lisi la Giunta se ne lava le mani, trincerandosi dietro alla non competenza di Regione e CAL. Il metodo più classico per continuare a chiudere gli occhi e far finta che tutto stia procedendo per il meglio quando invece le contraddizioni sono evidenti a tutti”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, alla risposta che l’assessore Gualmini ha fornito all’interrogazione di qualche settimana fa sulle attività di due cooperative sociali, Eucrante e Madonna della Carità, e i loro legami con Gloria Lisi, attuale vicesindaco ed assessore al Welfare del Comune di Rimini.
“Anche se la Giunta è convinta che non sia riscontrabile nessun tipo di problema a nostro avviso siamo di fronte a un evidente e grave conflitto di interesse – spiega Raffaella Sensoli – Certamente la Lisi aveva ed ha il diritto di essere eletta consigliere o nominata assessore come sostiene la Gualmini, ma se questo avviene assegnandole la responsabile di un settore corrispondente a quello rispetto al quale aveva operato come soggetto privato crediamo che ci sia qualche piccolo problema. Soprattutto se, durante il suo mandato, le strutture private di provenienza acquisiscono commesse ed incarichi consistenti e nettamente superiori a quanto avvenuto nel periodo precedente. A questo punto crediamo che sia legittimo almeno interrogarsi sull’opportunità di quella scelta e non semplicemente fare finta di niente come fa la Giunta. Con governi nazionali o locali di centrodestra avremmo visto il PD stracciarsi le vesti tuonando contro i conflitti di interesse”.
“Ormai purtroppo siamo abituati nelle giunte emiliano-romagnole a costanti passaggi e scambi di ruoli fra cooperatori (o sindacalisti) e amministratori, fra cooperatori ed incarichi nel PD e, tramite questo, di nuovo nelle pubbliche amministrazioni – aggiunge Raffaella Sensoli – Allora è evidente che, pur nel rispetto delle norme, siamo di fronte ad una Nomenklatura, cioè ad una categoria di soggetti che costituisce, con ruoli diversi, la classe che trattiene nelle proprie mani il potere sia politico sia economico. Noi non abbiamo lamentato il fatto che la Lisi sia assessore, ma che abbia deleghe e poteri sulle stesse cose di cui si occupava come imprenditrice o manager e soprattutto che, guarda caso, le cooperative dove prestava servizio, abbiano aumentato la loro collaborazione con il Comune solo dopo la sua nomina. Quanto poi al fatto che servano norme per evitare tutto questo, vogliamo ricordare all’assessore Gualmini che nessuna norma può supplire al buon senso ed alla percezione dell’inopportunità ‘sostanziale’ delle scelte politiche. In ogni caso – conclude Raffaella Sensoli – niente e nessuno impedisce alla Giunta regionale di farsi promotrice presso il Governo ed il Parlamento (oltre che presso se stessa) di norme che evitino conflitti sostanziali, senza nascondersi dietro al latinorum normativo, per non ammettere la mancanza di coraggio o di volontà nell’evitare queste situazioni. È un’offesa all’intelligenza dei cittadini”.