Copparo, schiuma bianca e pesci morti nel Naviglio. Sensoli (M5S): “Incredibile che ARPAE non abbia effettuato analisi”

“Le verifiche effettuate sulla moria di pesci nel canale Naviglio a Copparo sono state effettuate senza che i tecnici di ARPAE abbiano prelevato ed analizzato dei campioni. Una grave mancanza che di fatto ha reso impossibile accertare se la presenza di schiuma bianca all’interno del canale fosse dovuta a uno sversamento di sostanze inquinanti”.

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione in Regione sul caso della moria di pesci che si è registrata alcuni mesi fa a Copparo, in provincia di Ferrara, all’interno delle acque del canale Naviglio. “Dopo la segnalazione dell’evento e la successiva ordinanza del sindaco di Copparo che ha provveduto a sancire il divieto di pesca nel corso d’acqua, è stata allertata ARPAE per la verifica delle cause che avevano portato al fenomeno – spiega Raffaella Sensoli – Da quanto però emerge nella relazione compilata dopo il sopralluogo dei tecnici le conclusioni a cui si è arrivati derivano solamente dall’osservazione e dall’esperienza in quanto non sono stati prelevati campioni né di acqua né di pesci per svolgere le relative analisi”.

“Si tratta di una procedura quantomeno insolita – aggiungono il consigliere comunale M5S Ugo Selmi e l’attivista Marco Cuoghi – e che ha portato ARPAE a sostenere che la formazione di schiuma bianca nelle acque del canale poteva anche esser stata causata da fenomeni naturali non escludendo però altre ragioni, come per esempio uno sversamento, volontario o involontario, di sostanze inquinanti proveniente dagli esistenti scarichi industriali, domestici e fognari”. “Un esame delle acque e soprattutto di campioni di pesce avrebbe potuto fornire sicuramente informazioni utili sulle cause esatte del fenomeno e magari confermare o escludere la presenza di sostanze inquinanti, la loro quantità e la loro tipologia. Ecco perché chiediamo alla Regione di fare luce su questa vicenda, invitando anche ARPAE a chiarire una volta per tutte quali siano le procedure utilizzate nelle verifiche di casi come quelli registrati a Copparo” conclude Raffaella Sensoli.