“Le difficoltà che in queste settimane stanno venendo a galla riguardo alla situazione di Coop Alleanza sono la dimostrazione che il modello della grande distribuzione organizzata messo in piedi dal modello cooperativo si sta rivelando fallimentare. Un fallimento che, oltre a produrre dei sacrifici sul piano occupazionale, ha creato anche dei danni irreparabili al piccolo commercio delle nostre città, dando vita a un sistema distante e avulso dall’economia reale”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle notizie che si stanno susseguendo in questi giorni sulle difficoltà del colosso cooperativo Alleanza 3.0 soprattutto per quel che riguarda la gestione della GDO.
“Anche nella nostra regione si stanno cominciando a vedere gli effetti provocati da un modello di sviluppo che ha ucciso il piccolo commercio in favore di una proliferazione spropositata di ipermercati lungo le principali direttrici di traffico, spesso anche vicini e in concorrenza tra di loro – spiega Raffaella Sensoli – Invece di intercettare un numero sempre maggiore di clienti, operazione evidentemente impossibile, si sta andando verso chiusure e fallimenti. In sostanza si sono fatti troppo concorrenza fra di loro, riducendo la quantità di clienti per ciascun ipermercato, uccidendo in primo luogo sia le piccole attività interne alle gallerie degli ipermercati, sia ovviamente quelle presenti nei centri abitati. Anche senza essere degli esperti si capisce che esiste comunque un livello di saturazione oltre il quale si va verso il fallimento, livello che ormai sembra essere stato ampiamente superato. La responsabilità di tutto ciò è comunque da ricercare anche nella politica e in chi fino ad oggi, soprattutto in Emilia-Romagna, avrebbe dovuto controllare e vigilare. Azioni però rese sostanzialmente nulle vista la storica vicinanza, e somiglianza, tra i colossi cooperativi presenti nella GDO e le varie maggioranze che si sono susseguite alla guida della Regione. Un’omissione che però sta generando delle pesanti conseguenze soprattutto per quei lavoratori sui quali oggi pende la minaccia di 700 esuberi, e per quei piccoli commercianti che in tutti questi anni sono stati costretti ad abbassare la serranda delle loro attività. Visto che il presidente Bonaccini si è sempre vantato di avere in Emilia-Romagna la cooperativa più grande di Europa, si intesterà anche questo risultato?” conclude Raffaella Sensoli.