Etichette alimentari, no alla scomparsa dello stabilimento di produzione

Lo stabilimento di produzione di un prodotto alimentare torni ad essere indicato chiaramente, e direttamente, nell’etichetta del prodotto stesso. È quanto chiede il gruppo M5S in Regione presentando una risoluzione che invita la giunta guidata da Stefano Bonaccini “a mettere in campo in tutte le sedi istituzionali, ed in particolare presso il Governo nazionale, affinché l’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione permanga ed in forma testuale (Nazione, Città, Via e numero civico) sulle etichette dei prodotti, anche successivamente all’entrata in vigore del Regolamento 1169/2011”.

“Nel nostro territorio regionale sono attualmente 41 le DOP e le IGP riconosciute ma vengono prodotte altre eccellenze alimentari – spiega il consigliere Andrea Bertani – L’obbligo dell’indicazione del sito di produzione darebbe al consumatore un elemento in più di informazione per una scelta consapevole dei nostri prodotti nonché maggiore visibilità agli stessi”. Dato che a decorrere dal 14 dicembre 2014, data di formale applicazione del regolamento UE 1169/2011, la prescrizione italiana della sede dello stabilimento potrà essere mantenuta solo a condizione che il Governo italiano provveda alla notifica di tale norma alla Commissione europea all’interno della risoluzione si chiede al Governo “di attuare le modifiche alle proprie disposizioni legislative interessate dalle disposizioni europee per mantenere obbligatoria l’indicazione dello stabilimento di produzione in Italia e di farsi tramite di questa istanza, anche nei confronti del Parlamento europeo”.

“Crediamo che questo sia un atto dovuto nei confronti dei cittadini che ci chiedono sempre più sicurezza nel campo alimentare – aggiunge il consigliere Bertani – Ne è la dimostrazione il fatto che due petizioni diverse, quelle de Il Fatto Alimentare e Io Leggo l’etichetta, hanno già raccolto più di 25mila firme, oltre all’appoggio anche di diversi marchi della Grande Distribuzione. Per questo crediamo che fare il tutto il possibile per assicurare chiarezza e trasparenza nella nostra alimentazione, sia il minimo che si possa fare”.