Fondazione Simonini, il M5S chiede chiarezza: “La Regione interrompa il silenzio”

Il sindaco di Castelvetro siede nel Cda della Fondazione senza l'ok del Consiglio comunale
Il sindaco di Castelvetro siede nel Cda della Fondazione senza l’ok del Consiglio comunale

“La Regione intervenga una volta per tutte sul caso della Fondazione Simonini. È incredibile che nonostante il parere del Ministero dell’Interno il sindaco di Castelvetro continui a far parte del Cda senza alcuna approvazione del Consiglio Comunale”. Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione, ha presentato una interrogazione che ha come oggetto la Fondazione “Adolfo Simonini” di Castelvetro di Modena, in particolare sul ruolo del primo cittadino del comune modenese che ormai da quasi 20 anni, come figura istituzionale, fa parte del Consiglio di amministrazione come sindaco “pro tempore”.

Ruolo che però non è mai stato approvato dal Consiglio comunale visto che non esiste nessuna delibera che autorizzi il primo cittadino ad entrare nel Cda della Fondazione. “Questo vuoto è assolutamente incomprensibile e tra l’altro ha delle conseguenze piuttosto importanti – spiega l’esponente del M5S – Prima fra tutte l’impossibilità per i consiglieri comunali di formulare richieste di accesso agli atti della Fondazione o verificare le decisioni compiute dal Consiglio di amministrazione. Richieste assolutamente legittime visto il coinvolgimento diretto di una carica pubblica come quella del sindaco”.

Esistono poi anche altre motivazioni che hanno spinto la capogruppo del M5S a presentare l’interrogazione, tra le quali quella di un possibile conflitto di interessi. “Come ha evidenziato il caso di alcuni terreni di proprietà della Fondazione in località Sant’Eusebio, poi venduti dopo una decisione del Cda e divenuti edificabili a seguito di una variazione del Piano particolareggiato approvato dal Comune, il rischio di sospetti e incomprensioni è dietro l’angolo – aggiunge Giulia Gibertoni – Per questo chiediamo che la Regione, a cui la legge regionale 13 del 2001 assegna specifiche funzioni di controllo e vigilanza sull’amministrazione delle fondazioni, accerti la regolarità delle procedure svolte. Dopo anni di silenzi, mezze verità e giochi politici è giunta finalmente l’ora di arrivare a verità piene”.