Fusione Comuni, ok al referendum ma tutelare acqua pubblica

Servono più garanzie per la tutele dell'acqua pubblica
Servono più garanzie per la tutele dell’acqua pubblica

“L’allontanamento del rischio di perdere la gestione diretta del servizio idrico, da parte del Comune di Granaglione, è sicuramente una buona notizia. Ma di certo il problema complessivo non è risolto. Nella stessa condizione di Granaglione ci sono almeno altri 5 Comuni. Per questo abbiamo chiesto alla Giunta, attraverso una interrogazione, quale sia il suo impegno nel cercare di limitare gli effetti devastanti dello Sblocca Italia che si fa beffa del voto popolare sull’acqua pubblica espresso chiaramente nel 2011”.

È questa la posizione del gruppo M5S in Regione riguardo all’ok al referendum sulla fusione dei Comuni di Porretta Terme e Granaglione. “Premettendo che noi siamo favorevoli alle consultazioni popolari, e abbiamo anche il vizio di rispettarle, crediamo che alcune delle questioni sollevate dal sindaco di Granaglione abbiano trovato risposta – spiega la consigliera Silvia Piccinini –  Un freno alla possibilità concreta di perdere la gestione diretta del servizio idrico è stato messo e per questo motivo voteremo a favore al complessivo progetto di legge del referendum. Il problema generale però resta. Ovvero la volontà di questo governo nazionale di andare verso i gestori unici, a scapito di una gestione diretta del servizio idrico, disattendendo così anche il referendum del giugno 2011 che sancì la chiara volontà dei cittadini italiani di mantenere l’acqua pubblica”.

Secondo quanto prevede lo “Sblocca Italia”  nell’Ambito Territoriale Ottimale si va ad assegnare il servizio ad un unico gestore che serva già il 25% della popolazione, favorendo in questo modo grandi aziende e multiutilities che operano in regime di monopolio sul territorio. “Alla Camera il M5S aveva proposto un emendamento per abrogare l’art 7 dello Sblocca Italia, ovviamente bocciata dall’asse PD-NCD – continua la consigliera Piccinini – Adesso spetta a noi toccare con mano gli effetti devastanti di questa legge e cercare di mettere una pezza. Ma evidentemente non basta. Abbiamo chiesto ad Atersir di venire in commissione per riferire sulla situazione della gestione dell’acqua nei piccoli comuni e presenteremo una interrogazione alla Giunta per chiedere quale siano le sue intenzioni su questo tema. Dobbiamo in tutti i modi evitare che realtà totalmente pubbliche e virtuose come quella di Granaglione finiscano svendute a multiutilities, utili solo ad erogare dividendi a banche e privati”.