Incendio biomasse Zola, massima trasparenza sulle analisi

L'incendio che da qualche giorno sta interessando l'area della centrale di teleriscaldamento Zpt-Sime
L’incendio che da qualche giorno sta interessando l’area della centrale di teleriscaldamento Zpt-Sime

Massima trasparenza sull’incendio che da alcuni giorni sta interessando l’area della centrale di teleriscaldamento Zpt-Sime a Zola Predosa. È quanto chiede la consigliera regionale del M5S Silvia Piccinini che presenterà una interrogazione e un accesso agli atti per chiedere di poter visionare i risultati delle analisi sul fumo sprigionato dall’incendio eseguite da Arpa nei giorni scorsi.

“Il sindaco Fiorini ha detto con un post su Facebook che Arpa avrebbe escluso la presenza di altre sostanze oltre a CO2 e vapore acqueo ma noi crediamo che ci dovrebbe essere più trasparenza e chiarezza nella gestione di un evento che sta preoccupando non poco i cittadina di Zola – spiega Silvia Piccinini – Per questo chiederemo di poter visionare direttamente i dati sull’impatto ambientale”.

La consigliera regionale, assieme a Luca Nicotri e Massimo Taddia, consiglieri comunali del M5S a Zola, proveranno anche a fare chiarezza sulle ripercussioni che il rogo alla centrale Zpt-Sime potrebbe avere sul Comune. “Vorremmo sapere se l’amministrazione comunale sarà costretta a partecipare ad eventuali costi per la gestione dell’emergenza e l’eventuale messa in sicurezza dell’impianto – spiegano – Stiamo valutando anche alcune segnalazioni arrivate in queste ore, su eventuali inadempienze del gestore. In caso queste segnalazioni risultassero veritiere o emergessero doli, ci riserviamo di presentare esposti in Procura. Invitiamo tutti i cittadini, di qualunque bandiera politica, a segnalarci qualunque cosa possa essere utile ad evitare altre situazioni del genere”.

Il Movimento 5 Stelle ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione e utilizzo di queste centrali, che per quanto possano essere a norma e sembrare ecologiche, hanno un impatto ambientale fortissimo e sono comunque tra le più inquinanti forme di produzione di energia e calore. Sul caso di Zola il M5S aveva già presentato diverse interpellanze in Comune per capire la gestione e la sicurezza dell’impianto.

“Permangono le perplessità sulle risposte fornite nel recente passato, non solo adesso dopo l’incendio – concludono Silvia Piccinini e i consiglieri comunali del M5S – Per esempio su come gli sfalci, provenienti da potature pubbliche, siano considerati rifiuti e quindi sottoposti a controlli, mentre per eventuali potature di aziende agricole, che potrebbero utilizzare pesticidi, non sia richiesto alcun controllo in fase di conferimento. Oppure su come sia stato possibile dare l’autorizzazione ad accumulare sfalci per 12 metri d’altezza e su come questa montagna venga stoccata nell’impianto, se è stato fatto un turn over dei vari cumuli o se viene sempre accumulato in uno solo, come possono confermare tutti i cittadini di Zola, e quindi la base rimane quella dei mesi precedenti”.

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