Polo logistico di Altedo, Taruffi (ER Coraggiosa) e Piccinini (M5S): “Va contro le norme sulla tutela dell’ambiente e ipoteca il futuro di un intero territorio”

“Come confermato oggi dalla Regione il nuovo polo logistico di Altedo, oltre a non rivestire un interesso strategico regionale, è in contrasto anche l’attuale normativa sulla tutela ambientale e paesaggistica. A questo punto crediamo ci siano tutti gli elementi per decretare lo stop definitivo a un progetto che, oltre a cancellare in un colpo solo 73 ettari di suolo che non sarebbero inclusi nel limite del 3% della legge urbanistica, di fatto azzererebbe anche la possibilità da parte del Comune di Malalbergo di veder realizzata qualsiasi tipo di struttura, sia pubblica che privata, per i prossimi 30 anni”.

È quanto sostengono Silvia Piccinini e Igor Taruffi, rispettivamente capigruppo di MoVimento 5 Stelle ed Emilia-Romagna Coraggiosa, riguardo al progetto del nuovo polo logistico di Altedo oggi al centro di un’interrogazione in Commissione Ambiente a cui ha risposto l’assessore regionale alla programmazione territoriale Barbara Lori. “Questo progetto rischia di ipotecare il futuro di un intero territorio, dannoso anche dal punto di vista ambientale – spiegano i due capigruppo regionali di M5S ed ER Coraggiosa – Come chiarito oggi dal parere reso dagli Uffici del Servizio Pianificazione Territoriale e urbanistica della Regione, più volte sollecitati anche da noi, l’intervento non è coerente né con gli indirizzi per la logistica, né con la disciplina di tutela paesaggistica del vigente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Oltre che ai vigenti strumenti di pianificazione urbanistica dello stesso Comune di Malalbergo e alle stesse politiche che la Regione si sta dando in materia di consumo di suolo e di riduzione dell’inquinamento atmosferico. Infatti, oltre che a sorgere in un’area di interesse ambientale, i 73 ettari del nuovo polo non sarebbero nemmeno collegati alla rete ferroviaria. Crediamo quindi che ci siano tutti gli elementi per non andare oltre e bloccare questo progetto fin da subito. Servono posti di lavoro di qualità e rispetto per il territorio e l’ambiente. Contrapporre gli uni agli altri, come si ostina a fare qualcuno per continuare con le logiche di sempre, significa solo continuare su una strada che ha già fatto troppi danni. Al mondo del lavoro e all’ambiente” concludono Silvia Piccinini e Igor Taruffi.