Registro tumori regionale ancora in alto mare. Piccinini (M5S): “Ritardo serve per coprire scelte scellerate del Pd”

“Nonostante la Regione, su nostra richiesta, lo abbia previsto già da giugno dello scorso anno, oggi l’istituzione di un Registro tumori regionale resta ancora sulla carta. Non capiamo il perché la nascita di un documento così importante per poter mappare l’incidenza di determinate malattie sia osteggiata da politica e istituzioni sanitarie. A meno che dietro questo immobilismo non ci siano ragioni di carattere politico che, come unico obiettivo, abbiano quello di non ostacolare scelte scellerate, come per esempio quella del Passante di mezzo a Bologna che ci ‘regalerà’ 10milioni di veicoli in più all’anno, in una regione, la nostra, dalla qualità dell’aria già pessima”.

Non si ferma l’attività di Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’istituzione di un registro tumori regionale. Dopo aver chiesto già da tempo con la presentazione di una interrogazione, un incontro presso l’Assessorato ed una successiva risoluzione in Assemblea Legislativa l’armonizzazione dei dati a disposizione delle singole aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, a giugno la Regione aveva istituito i  cosiddetti “Registri di rilevante interesse regionale”, con lo scopo di garantire un puntuale sistema di raccolta di dati anagrafici, sanitari ed epidemiologici per registrare e caratterizzare tutti i casi di una particolare malattia e dei suoi trattamenti ed esiti, ma anche di rischio per la salute, tra cui anche proprio il Registro Tumori. Obiettivo che però fino ad oggi è rimasto solo sulla carta.

“Si è trattato di un passo in avanti, ma solo formale – spiega Silvia Piccinini –a questa novità infatti non è seguita una vera e propria attività capace di rendere operativo il Registro tumori su tutto il territorio regionale, ed in particolare sulla provincia di Bologna, dove tra l’altro i dati potrebbero dare indicazioni importantissime per le politiche in materia di salute e governo del territorio, e molto altro. Forse tenere sotto traccia questi dati potrebbe essere un modo per non intralciare le scellerate politiche in tema di mobilità del PD, a cominciare dalla realizzazione del Passante di mezzo. Per questo abbiamo appena richiesto un incontro urgente al responsabile del registro tumori Area Vasta Emilia Centrale e al servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica dell’Emilia-Romagna per capire a cosa sia dovuto questo ennesimo e immotivato ritardo. Il nostro sospetto, a nostro avviso più che fondato, è che si voglia bluffare sulla pelle dei cittadini ritardando, o peggio ostacolando, la nascita di un banca dati che ci potrebbe fornire dei dati molto importanti sull’incidenza e la distribuzione nel tempo di alcune neoplasie”.