SALUTE, PICCININI (M5S): “SU LEGGE SANITÀ LA REGIONE CONTINUA A NEGARE IL CONFRONTO. IN EMILIA-ROMAGNA È IMPOSSIBILE CREARE UN FRONTE POLITICO COMUNE SU QUESTO TEMA”

“Mentre a livello nazionale il Pd continua a fare appelli all’unità delle opposizioni per cercare un terreno comune di incontro, in Emilia-Romagna la linea di Bonaccini continua ad essere quella dell’autoreferenzialità. E l’ennesima conferma è arrivata questa mattina quando è stata negata la possibilità di fare qualsiasi tipo di domanda all’assessore Donini sul progetto di legge della Giunta sul finanziamento del sistema sanitario nazionale”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, subito dopo lo svolgimento dell’informativa dell’assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, che si è svolta questa mattina in apertura della seduta della Commissione salute riguardo alla proposta di legge alle Camera approvata dalla Giunta sul “sostegno finanziario al sistema sanitario nazionale a decorrere dall’anno 2023”.

“Su questo tema, così come ho sottolineato qualche giorno fa, in Emilia-Romagna il Pd continua a non voler avere nessun tipo di confronto con le altre forze politiche che condividono lo spirito della proposta di legge e la necessità di tutelare il sistema sanitario nazionale  – spiega Silvia Piccinini –  Un atteggiamento che apre degli interrogativi inquietanti anche sul futuro della nostra sanità visto che, se non si dovessero trovare le risorse adeguate, la conseguenza sono tagli a servizi e prestazioni e un aumento al ricorso alla sanità privata. Una deriva adombrata anche dallo stesso assessore Donini che qualche giorno fa a Cesena ha ammesso candidamente la volontà di ricorrere al privato per lo smaltimento delle liste di attesa. Scelta che trova conferma nel protocollo d’intesa siglato nello scorso maggio tra la Regione e l’Associazione italiana di ospedalità privata (Aiop) che ha previsto lo stanziamento di un budget complessivo di oltre 343 milioni di euro proprio per prestazioni specialistiche e il recupero delle liste di attesa da parte delle strutture private. Tutti interrogativi che oggi avremmo voluto porre alla Giunta ma che non ci è stato possibile per l’assurdo divieto imposto in Commissione di porre qualunque tipo di domanda. A questo poi si aggiunge la probabile ipotesi che la Commissione non svolga nemmeno l’udienza conoscitiva prevista dall’art.39 dello Statuto per tutti i progetti di legge, con i portatori di interesse. I dati allarmanti sulle liste di attesa e il ricorso sempre maggiore alla sanità integrativa privata, insieme alla mancanza di medici e di personale specializzato, stanno creando una miscela esplosiva dal punto di vista sociale anche nella nostra regione. Parliamo della salute dei cittadini, un bene primario per cui bisognerebbe lottare mettendo da parte il consenso e le ambizioni di partito.  Non è in questo modo – conclude Silvia Piccinini – che si può costruire un fronte comune su un tema così importante e delicato come quello della sanità e la salute dei cittadini”.