San Camillo, depotenziamento per mascherare lo scandalo di Cona

Una manifestazione contro la chiusura dell'ospedale di Comacchio
Una manifestazione contro la chiusura dell’ospedale di Comacchio

“La Regione in meno di 10 anni ha investito sull’ospedale San Camillo di Comacchio qualcosa come 13 milioni di euro. Oggi, con un semplice colpo di spugna, si passa a un depotenziamento generale di tutti i servizi. Solo per mettere una pezza a quell’enorme scandalo che è diventato Cona”. È questa la posizione del gruppo M5S in Regione portata avanti dalla consigliera Raffaella Sensoli che oggi è intervenuta in aula in merito alla richiesta di una commissione d’inchiesta sull’ospedale San Camillo di Comacchio (Ferrara).

“Dal 2001 in avanti la Regione, investendo milioni di euro, ha puntato con decisione sullo sviluppo e sulla crescita del nosocomio sia in termini di servizi che di posti letto – ha spiegato la consigliera del M5S – Una tendenza che, guarda caso dal 2011 con l’inaugurazione del nuovo ospedale di Cona, si è improvvisamente interrotta a favore di un continui depotenziamenti mascherati da quelli che in tutto il territorio regionale vengono chiamati come ospedali di comunità. È incredibile che questa Giunta, che ha fatto del ‘qui e ora’ il suo motto, punti su politiche prive di prospettiva e che soprattutto non considera i milioni di euro investiti in questa struttura e che adesso rischiano di essere buttati via. Giunta e maggioranza dovrebbero spiegare secondo quale criterio di riorganizzazione generale della sanità si stanno chiudendo reparti, depotenziando servizi, tagliando i letti. Come ci ha confermato il direttore generale Carradori rispondendo a una nostra precisa richiesta, non esiste un preciso programma di programmazione ospedaliera e che le modifiche vengono scelte e attuate senza un disegno complessivo“.

“Per questo il nostro sospetto è che, quanto fatto per Comacchio, serve per coprire uno dei più grossi scandali della sanità regionale e nazionale, rappresentato da Cona – conclude la consigliera Sensoli – Abbiamo gettato dalla finestra 13 milioni di euro che potevano essere utilizzati per il bene dei cittadini e soprattutto a favore degli ammalati. Come dimostra anche il caso dell’ospedale di Castelfranco, oltre a sprecare risorse pubbliche, si ignorano del tutto le richieste dei cittadini, dei territori, dei comitati. Si continua ad affermare che si fanno delle politiche per il loro bene senza però ascoltare le loro richieste. Tutto questo è semplicemente assurdo”.