Scuola, Piccinini (M5S): “No al taglio di ore e stipendio per i lavoratori dei servizi educativi esternalizzati. Regione richiami i comuni”

Garantire ai lavoratori esternalizzati dei servizi socio-educativi lo stesso trattamento riservato a quelli direttamente dipendenti dagli enti locali nella delicata fase dell’emergenza Coronavirus. È quanto chiede alla Regione attraverso una risoluzione di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle.

“Purtroppo in questo primo periodo c’è una categoria di lavoratori che sta pagando più di altri i disagi legati alla pandemia legata al Covid-19 – spiega Silvia Piccinini – Si tratta del personale impiegato, con qualunque tipo di rapporto lavorativo (autonomo, atipico o dipendente, in ogni caso esternalizzato) nei servizi socio-educativi, nelle attività di integrazione scolastica, educativa domiciliare. Lavoratori per i quali le garanzie previste dal decreto ‘Cura Italia’, ovvero la possibilità per i Comuni di garantire tutte le tipologie di servizi avvalendosi dei lavoratori e delle risorse disponibili prima dell’emergenza Coronavirus, non vengono uniformemente applicate e che ha portato molte amministrazioni ad optare per una diminuzione del monte ore e dei servizi. Taglio che nei fatti significa stipendi dimezzati per questa categoria dei lavoratori“.

Ecco perché nella sua risoluzione la consigliera Piccinini chiede alla Regione di attivarsi nel coordinamento dei Comuni affinché gli stessi si avvalgano dei servizi di coprogettazione educativa a distanza, proprio per evitare le situazioni che si sono verificate nelle ultime settimane.

“Crediamo inoltre che sia necessario che Governo e Parlamento pensino a come inserire nei servizi contemplati dal decreto ‘Cura Italia’ anche quelli che riguardano l’inserimento, per esempio, degli studenti con disabilità in ogni ordine di studio – conclude Piccinini – in modo da metter fine a questa disparità di trattamento in un momento molto delicato e difficile per tutti”.