Stipendi da dirigenti ma senza laurea: ecco il “posto al sole” in Regione per i trombati del PD

DIRIGENTI“L’approvazione dell’emendamento che permetterà alla Giunta di pagare come dirigenti anche chi non è in possesso della laurea è semplicemente vergognoso. Da oggi ci troveremo di fronte al paradosso che ci saranno delle persone, assunte in una Pubblica amministrazione e scelte dalla Giunta, che guadagneranno anche 9mila euro al mese pur avendo un inquadramento e titoli che al massimo gli permetterebbero di avere uno stipendio di 1700 euro”. È questo il commento del gruppo regionale del M5S riguardo all’approvazione della variazione delle legge di Bilancio avvenuta oggi in Aula e che contiene un emendamento che dà la possibilità di inquadrare a livello economico come dirigenti anche chi non è in possesso di un titolo di studio adeguato, in questo caso specifico una laurea.

“In questo modo Bonaccini trasforma la Regione in un’azienda privata, arrogandosi il diritto di poter decidere le retribuzioni dei suoi collaboratori a prescindere dai titoli di studio posseduti e facendosi beffa di tutti gli altri dipendenti regionali che invece sono soggetti a regole più rigide – spiegano Andrea Bertani e Silvia Piccinini, consiglieri regionali del M5S che hanno dato battaglia in aula per opporsi all’approvazione della norma – Una vergogna istituzionale nascosta tra gli emendamenti alla variazione di Bilancio portati in aula che noi avevamo scoperto e denunciato con forza nei giorni scorsi e che oggi il PD ha tentato goffamente di modificare attraverso un ulteriore emendamento, non riuscendo però a cambiare la realtà dei fatti: ovvero che si concederà uno stipendio annuo a cinque zeri a chi per legge ha un inquadramento inferiore perché non è in possesso dei titoli di studio adeguati e senza avere alcuna responsabilità da dirigente. È chiaro che l’obiettivo di Bonaccini e della sua Giunta – concludono Andrea Bertani e Silvia Piccinini –  è quello di poter garantire un posto al sole, un lauto compenso a quell’esercito di ex sindaci, assessori uscenti e politici di lungo corso non più candidabili, di cui il PD è pieno fino alla punta dei capelli. Senza contare che questa trovata della Giunta potrebbe essere funzionale ad un eventuale contentino da dare a chi nelle prossime elezioni amministrative resterà fuori da scranni e posti di potere”.