Trivelle, il PD dice no al referendum: “Così si toglie ai cittadini il diritto di decidere”

Ecco come ha votato l'aula sulla nostra richiesta di adesione al referendum contro le trivellazioni. In rosso (di vergogna) i voti contrari.
Ecco come ha votato l’aula sulla nostra richiesta di adesione al referendum contro le trivellazioni. In rosso (di vergogna) i voti contrari.

“Il PD per l’ennesima volta nega ai cittadini il sacrosanto diritto di decidere, dimostrando di avere una concezione abbastanza stravagante della democrazia”. È questo il commento del gruppo regionale del M5S dopo la bocciatura da parte dell’Assemblea Legislativa della proposta presentata dai cinque consiglieri del Movimento 5 Stelle di adesione ai referendum abrogativi degli articoli 35 del decreto Sviluppo e dell’articolo 38 dello Sblocca Italia che di fatto danno il via libera alle trivelle selvagge su tutto il territorio, compresa l’Emilia-Romagna.

“Si tratta di una decisione grave – spiegano la capogruppo Giulia Gibertoni e i consiglieri Andrea Bertani, Silvia Piccinini, Gian Luca Sassi e Raffaella Sensoli – Il PD con il suo voto contrario alla nostra proposta dimostra ancora una volta il totale disprezzo verso la partecipazione dei cittadini, negando loro un diritto che invece dovrebbe essere sacrosanto. E pensare che questa operazione è portata avanti da una forza politica che si professa democratica ma che evidentemente ha una concezione di democrazia totalmente distorta. Noi volevamo che a decidere su un tema così importante fossero tutti. Il PD a quanto pare si preoccupa che a farlo siano come sempre in pochi. Peccato che le conseguenze delle trivelle selvagge volute dal governo Renzi saranno devastanti e per tutti, soprattutto per le nostre coste. E ricordiamo che non si possono ancora completamente escludere relazioni di causa – effetto tra trivellazioni e sismicità indotta”.

Bocciata anche la proposta di impegnare la Giunta a mettere in campo una campagna informativa ad hoc per far conoscere ai cittadini i contenuti dei referendum.

Il M5S, infine, ha rimandato al mittente la proposta del presidente Bonaccini di cercare di modificare l’art 38 dello Sblocca Italia in sede di Conferenza Stato-Regioni. “La giustificazione utilizzata da Bonaccini per dire no ai referendum è patetica – concludono i consiglieri M5S – La proposta di modifica poteva e doveva essere portata avanti negli incontri che nelle scorse settimane si sono tenuti con gli altri rappresentanti della Regioni che si sono opposte allo Sblocca Italia. Appuntamenti che la Giunta ha scientificamente disertato per sottrarsi a qualsiasi tipo di confronto”.

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