Amianto davanti al cimitero di Finale, verifica sui fondi utilizzati per la bonifica

Per la bonifica dell'area sono stati spesi quasi 40mila euro
Per la bonifica dell’area sono stati spesi quasi 40mila euro

“La Regione verifichi se la bonifica dall’amianto dell’area davanti al cimitero di Finale Emilia poteva essere fatta utilizzando i fondi per la ricostruzione, visto che l’amministrazione comunale ha scelto di seguire quella strada per risolvere il contenzioso con la ditta Bianchini”.

A chiederlo è la consigliera regionale del M5S, Silvia Piccinini, che ha presentato una interrogazione alla Giunta riguardo al caso del cantiere antistante il cimitero del centro della Bassa modenese, sito dove furono ritrovate tracce di amianto derivanti dalle attività svolte dalla ditta Bianchini Costruzioni srl nei lavori per la ricostruzione post sisma del 2012.

Ditta che è finita al centro dell’inchiesta Aemilia condotta dalla Procura distrettuale Antimafia di Bologna e già assegnataria di appalti pubblici per lo smaltimento delle macerie e movimento terra, prima della sua esclusione dalla White List del 17 giugno 2013 deciso dalla Prefettura di Modena.

L’interrogazione elenca una serie di aree, nella provincia di Modena e Reggio Emilia (San Felice sul Panaro, Massa Finalese, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Finale Emilia, Reggiolo), in cui sarebbero stati impiegati materiali contenente amianto, “al fine di conseguire un ingiusto profitto previa miscelazione di tale rifiuto pericoloso con terre da scavo, per pavimentare/stabilizzare”.

Con l’interrogazione, in particolare, si chiede di porre attenzione all’amianto ritrovato nel cantiere antistante il cimitero di Finale dove, in seguito dell’ordinanza del sindaco che imponeva alla Bianchini di provvedere alla bonifica, la ditta ha fatto ricorso al Tar che ha ritenuto illegittima l’ordinanza.

La consigliera Piccinini ha chiesto di verificare se la decisione del Comune di affidare a un’altra impresa la bonifica della zona sia stata legittima visto che sono stati utilizzati quasi 40mila euro prelevati dal fondo per la ricostruzione. “Quello che sembra ancora più strano – conclude Silvia Piccinini – è che nel bando di assegnazione dei lavori a una ditta di Sala Bolognese non si fa nessun riferimento ai lavori di smaltimento di amianto, che invece vengono certificati dall’Ausl con una lettera indirizzata a Arpa e Provincia di Modena. A questo punto chiediamo che la Giunta e l’assessore Palma Costi facciano chiarezza su questa vicenda”.

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