Api, Piccinini (M5S): “Nuova legge regionale non tutela la nostra ligustica. Nessun ostacolo all’ibridazione”

“La nuova legge regionale approvata il mese scorso dall’Assemblea Legislativa non tutela la nostra ape, anzi. Paradossalmente spalanca le porte all’ibridazione, mettendo a rischio oggi più che mai la sopravvivenza della nostra ligustica visto che purtroppo non è in nessun modo vietato l’allevamento di specie diverse dalla ligustica al contrario di quanto dichiarato oggi sui giornali da qualche associazione di apicoltori”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla nuova legge regionale sul settore apistico approvata a fine febbraio dall’Assemblea Legislativa.

“Sulla salvaguardia della nostra ape ligustica non si è fatto abbastanza – spiega Silvia Piccinini – Se è vero che l’introduzione di ibridi nella nostra regione continua ad essere formalmente preclusa, è anche vero che con questa legge (e con il famigerato articolo 7) si permette per la prima volta l’allevamento e la detenzione sul nostro territorio di sottospecie diverse dalla nostra preziosissima ligustica. Introducendo poi, allo stesso tempo, il divieto di selezione e moltiplicazione di api regine che non siano ligustiche e prevedendo poi, almeno sulla carta, controlli e sanzioni per chi non rispetta la legge. All’apparenza misure in difesa della nostra ape ma che nella realtà avranno l’esatto effetto opposto, perché nel momento in cui si permette l’allevamento e la detenzione di ibridi di ape, diventerà oggettivamente impossibile controllare che qualcuno allo stesso tempo non le moltiplichi. Così come sarà impossibile cogliere sul fatto e sanzionare chi, magari all’interno della propria azienda, vende api regine ibride. Tutto ciò rende del tutto inutile ed inefficace qualsiasi tipo di controllo o previsione normativa contenente sanzioni con l’unica conseguenza che, invece di tutelare la nostra ape come sostiene la Regione, con questa legge si spalancheranno le porte all’ ibridazione, mettendo a rischio oggi più che mai il patrimonio genetico della nostra ligustica, unico nel suo genere, e penalizzando i nostri produttori locali” conclude Silvia Piccinini.