Azzardo, Bertani (M5S): “Bonaccini rispetti il voto dell’Assemblea. No al testo del Governo”

“Oggi in Conferenza Stato-Regioni Bonaccini aveva il dovere di difendere l’indirizzo e l’autonomia normativa di Regioni e Comuni in materia di contrasto al gioco d’azzardo: se al governo amico delle lobby va bene che le sale slot siano davanti a scuole o centri anziani la nostra Regione ha già detto no. Bonaccini rispetti il voto dell’Assemblea legislativa che ha approvato già il Testo unico sulla legalità”. È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, in merito alla proposta governativa di togliere a Regioni ed enti locali la possibilità di limitare le cosiddette “Gaming hall-categoria A” in prossimità di spazi sensibili, come scuole e parchi pubblici.

“Come spiegato dai nostri parlamentari, senza alcuna legittimazione popolare, in maniera quasi ‘carbonara’ tipica delle lobby il Governo propone a Regioni e Comuni di sottoscrivere una regolamentazione sull’azzardo che è solo piena di trappole e giochi delle tre carte. Parliamo dell’introduzione delle famigerate Gaming hall di ‘categoria A’ che non potranno essere soggette a restrizioni e regolamentazioni da parte degli enti locali – spiega Andrea Bertani – Gli Enti locali, Comuni in testa, sono la frontiera del contrasto alla ludopatia non si può sottrarre a loro questa attività. A questo punto chiederemo a Bonaccini di venire a riferire in Aula martedì per rendere pubblica questa trattativa. La riorganizzazione della distribuzione della rete di gioco deve avere come primario ed esclusivo obiettivo la tutela della salute pubblica e della sicurezza dei cittadini, non devono essere create in alcun modo zone franche, devono seguire orari di apertura specifici, un limite che non deve superare le 8 ore salvo diversa restrizione del Comune che non potrà innalzare, ma solo abbassare la soglia. Quello che vogliamo è che si dia concretamente corso alla riduzione, senza sostituzione, delle slot machine così come previsto dalla Legge di Stabilità 2016 e come più volte promesso, senza chiedere agli enti locali contropartite”.