Basta favori alle coop: la Giunta tagli l’IRAP per le ASP della regione

irap_2Abbattere l’aliquota IRAP per le Aziende pubbliche di servizi alla persona portandola almeno al livello previsto attualmente per le Cooperative sociali. È la proposta presentata oggi nel corso di una conferenza stampa da Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali, e contenuta in una risoluzione che nei prossimi giorni verrà discussa dall’Assemblea Legislativa. Una proposta che il Movimento 5 Stelle ha anche presentato in contemporanea (sotto forma di mozione) in 24 Comuni dell’Emilia-Romagna e che in 7 realtà (tra cui Parma) è stata già approvata.

“La Regione Emilia-Romagna attualmente assoggetta le ASP alla massima aliquota prevista, ovvero l’8,50% ai fini IRAP, mentre ha ridotto quella per le Onlus e per le Cooperative sociali stabilendo un 3,21 per cento anziché il 3,90 – spiega la consigliera regionale del M5S Raffaella Sensoli – Alcune Regioni, come il Piemonte, lo hanno già fatto mentre altre hanno addirittura previsto un’esenzione totale. Crediamo che la nostra proposta sia un provvedimento giusto e doveroso visto che una possibile riduzione avrebbe un effetto non drammatico per il bilancio regionale, ma decisamente miracoloso per i conti delle Asp che potrebbero chiudere i loro bilancio in pareggio o addirittura in attivo e offrire più servizi per i cittadini, dall’assistenza ai disabili a quella agli anziani, passando per gli asili nido. Quello che proponiamo è che si tagli più della metà l’aliquota, portandola al livello delle cooperative sociali o che, in alternativa, si preveda una totale esenzione”.

Proposta che è il Movimento 5 Stelle ha esteso a 24 Comuni della regione dove i consiglieri comunali M5S hanno presentato una mozione: si tratta di Parma, Rimini, Ferrara, Piacenza, Riccione, Bellaria, Savignano sul Rubicone, Forlì, Cesena, Cotignola, Lugo, Argenta, Pieve di Cento, Castello d’Argile, Sala Baganza, Codigoro, Morciano, Rubicone a mare, Unione della Romagna Faentina, Unione della Bassa Romagna, Reno Galliera, Val d’Enza, Unione Terre d’Argine, Unione Comuni Montani. In 7 casi la mozione M5S è stata approvata (Parma, Savignano sul Rubicone, Argenta, Sala Baganza, Morciano e le Unioni della Romagna Faentina e della Bassa Romagna) anche con i voti della maggioranza a guida PD, mentre nelle altre le discussioni sono ancora in corso (gli unici Comuni dove la proposta non è passata sono Riccione, Pieve di Cento, Val d’Enza e Cesena).

“Per noi si tratta di una battaglia molto importante – ha aggiunto Marco Vagnozzi, presidente del Consiglio comunale di Parma – Oggi con questa sperequazione delle aliquote IRAP si attua di fatto una concorrenza sleale tra le cooperative sociali e le aziende di servizi alla persona. Una differenza che chiediamo alla Regione di eliminare. I soldi che si risparmierebbero sarebbero a disposizione delle ASP per rispondere ancor di più alle esigenze dei cittadini, magari abbassando anche le rette o offrendo nuovi servizi”. “La Regione deve mettere nelle condizioni le ASP di essere più competitive – ha specificato Gianluca Tamburini, capogruppo M5S in Regione – solo in questo modo si può cercare di mettere un freno alla corsa alle esternalizzazioni selvagge in atto in tutti i nostri comuni. E crediamo che in quest’ottica il taglio dell’IRAP rappresenti un passo significativo”.

Anche sul fronte delle coperture finanziare il M5S ha le idee chiare. “La Regione incassa annualmente 9 milioni per l’IRAP dalle ASP e spende circa 5 milioni di euro per i vitalizi degli ex consiglieri regionali – ha rivelato Raffaella Sensoli – Basterebbe cancellare con effetto retroattivo tutti i vitalizi e si potrebbe abbattere del 50% subito l’IRAP alle ASP. A beneficiarne sarebbero soprattutto i Comuni che in questo modo si troverebbero società pubbliche senza debiti. Se poi si decidesse di intervenire sull’eliminazione dei premi a poggia per i dirigenti della Regione (che ci costano ogni anno 3 milioni di euro) e si riducesse il numero delle direzioni generali (da 17 a 4 come ha fatto per esempio la Toscana che di certo non è amministrata dal M5S) si potrebbe addirittura pensare ad un azzeramento totale dell’aliquota per le ASP”.

Tutte proposte che il Movimento 5 Stelle ha cercato di inserire nelle varie manovre di bilancio in questi mesi ma che sono sempre state bocciate. “Chissà se adesso qualcuno avrà cambiato idea visto che, nella quasi totalità dei comuni in cui la proposta del M5S è stata discussa, il PD ha votato a favore. Se Giunta e maggioranza decidessero di non approvarla neanche stavolta – conclude Raffaella Sensoli – sarebbe chiaro che non sono di certo le risorse economiche a mancare ma semplicemente la volontà politica di una Giunta che ignorerebbe perfino la volontà della base del suo stesso partito di maggioranza”.