BolognaFiere, Piccinini (M5S): “Regione non può continuare a subire. Dica se difende ancora progetto di holding regionale”

“La Regione ha già speso 5 milioni di euro per la ricapitalizzazione di BolognaFiere nell’ottica di creare una unica holding regionale di tutte le società fieristiche regionali. Un progetto che va nella direzione opposta a quella che invece i vertici di via Michelino stanno portando avanti con l’operazione di scorporo e l’alleanza con Milano. Per questo ci aspettiamo che la Giunta durante l’audizione prevista in Commissione Bilancio lunedì prossimo, lo dica chiaramente davanti al presidente Calzolari e ai rappresentati dei lavoratori. La Regione la smetta di firmare cambiali in bianco e abbia il coraggio di imporre una propria linea, senza continuare a subire passivamente decisioni prese dagli altri”. È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in vista dell’audizione dei vertici di BolognaFiere e dei rappresentanti dei lavoratori prevista per lunedì 25 giugno in Commissione Bilancio dell’Assemblea Legislativa.

Un’audizione richiesta proprio dal MoVimento 5 Stelle per chiarire alcuni aspetti del progetto di scorporo della società fieristica bolognese. “Sarebbe paradossale per la Regione scoprire che il finanziamento dato a BolognaFiere di 5 milioni venisse utilizzato per fini diametralmente opposti a quelli previsti poco tempo fa – aggiunge Silvia Piccinini – La creazione di un’unica holding regionale, con Bologna come perno centrale, era e resta l’obiettivo principale della Giunta tanto da modificare la legge regionale sulle fiere inserendo proprio questo scopo. Sia lo scorporo proposta dai vertici di via Michelino che i vari accordi che le altre fiere regionali stanno prendendo però smentiscono clamorosamente questo obiettivo, compreso quello che riguarda proprio Bologna e Milano. Accordo che, più che basarsi su un’alleanza, rischia di trasformarsi in netta sudditanza per BolognaFiere con la definitiva perdita delle manifestazioni più importanti e le conseguenze negative che questo comporterebbe sul territorio. Per questo – conclude Silvia Piccinini – nell’audizione prevista per lunedì ci aspettiamo di avere delle risposte, anche e soprattutto, sulla salvaguardia dei livelli occupazionali. I lavoratori non sono pacchi postali che possono essere spostati da una società all’altra”.