Galliera, impianto fotovoltaico dell’ambulatorio Ausl inutilizzato da 8 anni. Piccinini (M5S): “Spreco di denaro pubblico”

Nove pannelli fotovoltaici inutilizzati da otto anni sul tetto del poliambulatorio “San Venazio” a Galliera: è quanto denuncia Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, all’interno di una interrogazione presentata in Regione per chiedere di fare chiarezza su un caso di possibile spreco di risorse pubbliche in ambito sanitario. Il riferimento è all’installazione sul tetto dell’edificio in via della Pace a Galliera di un impianto fotovoltaico costituito da 9 pannelli non ancora collegato alla rete elettrica nonostante siano passati ormai otto anni dalla sua realizzazione, ovvero nel 2010.

“Questo mancato collegamento si ripercuote – spiega Silvia Piccinini – sia sulla impossibilità di autoalimentare le struttura e sia in quella di vendere il surplus di energia prodotta dall’impianto qualora non venisse interamente consumata, determinando così una perdita per le casse dell’Azienda USL e quindi per l’Erario”. “Rispondendo a diverse nostre interrogazioni in Consiglio comunale, il Comune ci ha sempre risposto che il mancato collegamento sarebbe da attribuire al fallimento dell’impresa costruttrice e a non meglio precisate motivazioni tecniche – aggiunge Marzia Calzoni, consigliera comunale M5S a Galliera – Peccato però che la parte di impianto fotovoltaico del supermercato che si trova nella stessa struttura di via della Pace funziona correttamente smentendo così la tesi di Comune ed AUSL”.

Per questo nella sua interrogazione Silvia Piccinini chiede alla Regione di intervenire per sbloccare al più presto la situazione e di prendere in considerazione l’ipotesi di segnalare il caso alla Corte dei Conti. “Oltre al possibile danno erariale ce n’è uno anche di immagine prodotto nei confronti dei numerosi cittadini che frequentano il Poliambulatorio e che osservando la scritta quadro sempre alimentato da impianto fotovoltaico pensano che sia quella la verità. In realtà – conclude Silvia Piccinini – ci troviamo di fronte a uno spreco irragionevole di denaro pubblico a fronte di un impianto nuovo di zecca, ma mai entrato in funzione, nonché di spreco di una risorsa preziosa come l’energia”.