Inchiesta “spese pazze”: la sentenza non assolve il PD

“L’assoluzione di alcuni ex consiglieri regionali del PD e la condanna del capogruppo di allora sul caso delle spese pazze in Regione, seppur rappresenta un punto di arrivo dal punto di vista giudiziario, dal lato politico non può e non deve cancellare il giudizio sull’allegra gestione delle risorse pubbliche che è stata portata avanti per anni”. È questo il commento dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla recente condanna per l’ex capogruppo del PD Marco Monari per l’inchiesta delle spese pazze in Regione e all’assoluzione di altri 12 ex consiglieri regionali dem.

“Come le indagini hanno confermato, la leggerezza con la quale si confondevano le attività di partito con quelle istituzionali era la caratteristica dell’intero sistema, al punto che è stato necessario arrivare a nuove soluzioni legislative e ad un cambio radicale della gestione delle spese dei gruppi. Tutti interventi che il MoVimento 5 Stelle ha sollecitato e ottenuto ad inizio legislatura – spiegano i consiglieri regionali del M5S – Va però ricordato che nel periodo in cui in cui Monari, oggi condannato, era il capogruppo PD, Bonaccini, l’attuale presidente della Regione, ne era consigliere e segretario regionale. Ovvero l’altra figura di vertice a livello regionale dei Democratici, in un contesto contrassegnato dalla sostanziale ed impropria sovrapposizione di partito e istituzione. Il problema politico ed etico c’era quindi, così come c’era una responsabilità politica dei vertici del PD. Possibile che nessuno all’interno di quel partito non si sia accorto della gestione dei soldi dei cittadini fatta dal suo capogruppo?”.