Legalità, Gibertoni (M5S): “Proposte PD insufficienti. Serve una Commissione regionale”

GibertoniUna commissione per la promozione della cultura della legalità, delle modifiche all’osservatorio che monitora gli effetti del radicamento delle mafie nel nostro territorio, più trasparenza nella gestione per il sistema degli appalti, norme etiche. Sono queste alcune delle proposte presentate dal Movimento 5 Stelle all’interno del Testo unico della legalità che in questi giorni è in fase di discussione all’interno della Commissione Cultura in attesa della sua approvazione in Assemblea Legislativa.

“Tutte le nostre proposte – spiega Giulia Gibertoni – sono finalizzate alla creazione di un sistema attento a contrastare in modo efficace il radicamento che della criminalità organizzata. Contrasto che a nostro avviso ha bisogno di strumenti più incisivi di quelli che il testo proposto dalla Giunta ha fino a questo momento individuato, a partire dalla costituzione di una Commissione regionale L’Emilia-Romagna è al quarto posto fra le regioni italiane per numero di beni confiscati alle mafie, a conferma del preoccupante radicamento della criminalità organizzata che si annida in una zona grigia tra legalità e illegalità. Una zona nella quale pezzi del mondo imprenditoriale, frange del mondo dei professionisti e appartenenti a cosche e organizzazioni mafiose si interfacciano e fanno affari. Una zona fluida in cui la mafia non è più nella cabina di regia dell’illegalità ma è parte di un sistema che opera al confine tra legalità e illegalità”.

Accanto alla proposta di istituzione della “Commissione regionale per la promozione della sicurezza, della cultura della legalità e per il contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva” il Movimento 5 Stelle ha presentato diversi emendamenti per cercare di migliorare e rendere più efficace il Testo messo a punto da Giunta e PD. In particolare si chiede che la Consulta per la legalità, prevista proprio dal nuovo documento, rientri sotto il controllo dell’Assemblea Legislativa e non della Giunta come invece è stato previsto. In più si chiede che con cadenza almeno triennale si realizzi una mappa georeferenziata del territorio regionale per individuare le zone maggiormente esposte a fenomeni di criminalità evidenziando in maniera analitica le diverse fattispecie criminose ed i beni immobili definitivamente confiscati alla criminalità organizzata ed il loro attuale utilizzo.

“Su questo tema crediamo che serva un ulteriore sforzo anche per quel che riguarda la trasparenza degli appalti – aggiunge Giulia Gibertoni – Per questo la Regione dovrebbe realizzare un software per il monitoraggio della filiera dei contratti e dei subcontratti tra la stazione appaltante e i vincitori della gara di appalto, un sistema che dovrebbe essere poi utilizzato anche dai Comuni. In più per tutte le pubbliche amministrazioni abbiamo previsto l’obbligo di rendere pubblici procedure e provvedimenti che riguardino accordi di qualsiasi genere con soggetti privati consentendo in maniera estesa il diritto di accesso ai documenti amministrativi da parte di soggetti terzi interessati, affinché chiunque vi abbia interesse sia in grado di seguire e monitorare l’iter del procedimento”. “Crediamo che tutte le nostre proposte abbiano come unico obiettivo quello di fornire all’amministrazione regionale strumenti ancor più efficaci per poter contrastare il radicamento della criminalità organizzata – conclude Giulia Gibertoni – Strumenti che a nostro avviso il Testo redatto da PD e Giunta non sembra sfruttare a pieno”.