“I dati e le considerazioni che Herambiente ha fornito ad ARPAE per tentare di controbattere alle nostre osservazioni dimostrano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la richiesta di aumento della quantità di rifiuti da trattare nell’impianto di via Cavazza è del tutto immotivata. Per questo ribadiamo la nostra richiesta di avviare al più presto una valutazione di impatto ambientale, non c’è altra alternativa”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che nei giorni scorsi Herambiente ha depositato le controdeduzioni alle osservazioni che la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle aveva presentato riguardo alla richiesta di ampliamento della quantità di rifiuti da trattare nell’impianto chimico/fisico nell’area dell’inceneritore di via Cavazza a Modena, con aumento pari a 12mila tonnellate all’anno.
“Ad Herambiente va dato il merito, contrariamente a quanto aveva fatto l’assessore Gazzolo in aula, di aver almeno provato a motivare il perché di questa richiesta di aumento – spiega Giulia Gibertoni – Peccato però che si tratti di un semplice tentativo di arrampicarsi sugli specchi pur di non ammettere quello che tutti pensano ma che nessuno dice, a parte noi. Ovvero che questa richiesta di ampliamento sembrerebbe funzionale all’apertura di nuove discariche. Non si spiegherebbe altrimenti il perché pur essendo abbondantemente sotto alla soglia autorizzata di percolato, per circa 7mila tonnellate nell’ultimo anno, si chieda di poterne stoccare 12mila in più. E provare a sostenere che il calo della piovosità, purtroppo evidente e sotto gli occhi di tutti, non incide affatto sinceramente non sta in piedi. Qui si sta parlando di quantità totali per anno solare, non della capacità di stoccare grandi quantità in un periodo breve, o in via eccezionale. Quindi se Herambiente ha un problema di stoccaggio per determinati periodi dell’anno che lo dica pure, ma bisogna mettere in chiaro che la richiesta di ampliamento fatta così è totalmente irrealistica”.
Per questo Giulia Gibertoni, visto l’immobilismo della Regione, chiede ad ARPAE di intervenire. “Anche dopo aver letto queste cotrodeduzioni siamo sempre più convinti che sia necessaria una valutazione di impatto ambientale, che non potrebbe che confermare quanto è già evidente cioè l’irricevibilità della domanda, non ci sono alternative – conclude – A meno che Herambiente non decida di azzerare questa domanda e di presentarne un’altra ex novo, stavolta però chiarendo una volta per tutte a che cosa realmente servono, a che bisogni reali rispondono queste fantomatiche 12mila tonnellate in più da smaltire a Modena”.