No allo smantellamento dell’ospedale di Castelnovo ne’ Monti

No alla chiusura del reparto di ostetricia dell'ospedale Sant'Anna
No alla chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale Sant’Anna

“La Regione non tocchi il reparto di ostetricia dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti. Non si può cancellare un servizio con la scusa di garantire la sicurezza delle persone e poi proporre un’alternativa che è ancora più insicura della prima. Senza contare che azzerando questo servizio l’intero ospedale sarà destinato a chiudere”.

È questa la posizione di Raffaella Sensoli e Gian Luca Sassi, consiglieri regionali del M5S, riguardo alla paventata chiusura del punto nascite nel paese dell’Appennino reggiano per la necessità di rispettare gli standard di sicurezza regionali: il numero di parti registrati a Castelnovo (circa 200 all’anno) sono infatti troppo al di sotto del limite minimo di 500 previsto dall’accordo Stato-Regioni sottoscritto nel 2010.

“Il reparto di ostetricia e l’intero ospedale non vanno chiusi – spiegano i due consiglieri del M5S – perché metterebbero in difficoltà tutto il comprensorio montano. Come si può soltanto pensare di veicolare le nascite a Reggio? In caso di nevicate, sempre più copiose e frequenti in quelle zone, chi garantirà la sicurezza delle pazienti costrette a percorrere i 40 km di distanza con il primo ospedale? Ecco perché crediamo che si utilizzi il tema della sicurezza solo come scusa per dare il via allo smantellamento di interi ospedali, tagliando servizi essenziali e facendo cassa sulla pelle delle persone. L’ospedale Sant’Anna è sicuro – concludono i consiglieri Sassi e Sensoli che stanno lavorando a stretto contatto con il consigliere M5S di Castelnovo, Massimiliano Genitoni – ed anzi garantisce un’assistenza di prossimità necessaria vista la morfologia del territorio in cui è insediato. Per questo faremo di tutto in Assemblea legislativa per fermare una decisione così scellerata”.