Ospedale di Parma, il M5S: “Annullare selezioni infermieri. Serve indagine amministrativa”

Annullare l’esito della selezione fatta a dicembre dall’azienda ospedaliera di Parma per il ruolo di infermiere-coordinatore e avviare al più presto un’indagine amministrativa interna per verificare la correttezza delle procedure adottate. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli e Gianluca Sassi, rispettivamente capogruppo e consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una interrogazione presentata alla Giunta riguardo alla selezione per l’attribuzione delle funzioni di coordinamento per il personale dipendente appartenente al profilo di collaboratore professionale sanitario – infermiere che si è svolta tra ottobre e dicembre del 2016 a Parma.

“Una selezione che doveva essere pubblica e trasparente ma che invece non lo è stata per niente – spiegano Sensoli e Sassi – Nel giorno in cui i candidati erano stati chiamati ai colloqui, è stato impedito al pubblico di assistere alle prove orali. Una violazione della normativa in materia che ha addirittura provocato l’intervento della Guardia di Finanza. Malgrado tutto ciò i vertici dell’azienda ospedaliera di Parma non solo hanno portato a termine la selezione ma ne hanno di fatto confermato l’esito l’11 gennaio del 2017 con la pubblicazione della graduatoria dei candidati”.

Nella loro interrogazione i consiglieri regionali dal MoVimento 5 Stelle sostengono che l’atteggiamento tenuto dalla Commissione di valutazione e dalla Direzione generale dell’azienda sarebbero stati tali da ingenerare la convinzione che i colloqui possano essere condotti in modo non imparziale, diffondendo un’immagine negativa dell’Amministrazione e del suo operato, proprio fra i dipendenti, soggetti questi verso i quali dovrebbe invece essere promosso un clima di collaborazione fattiva e di reciproca fiducia.

“Quello che chiediamo è che venga fatto al più presto chiarezza su questa vicenda, in primo luogo annullando gli esiti della selezione e avviando una verifica amministrativa su quanto accaduto, valutando anche conseguenti provvedimenti disciplinari nei confronti dei dirigenti e degli altri soggetti della violazione” concludono Sensoli e Sassi.