Porto di Ravenna: più autonomia e maggiore peso nelle scelte grazie al M5S

PortoDiRavennaMaggiore peso di Regione e Comuni sulle scelte delle autorità portuali, più tutele per i lavoratori del comparto ma soprattutto una più netta richiesta di autonomia. Sono questi alcuni dei miglioramenti che il M5S ha apportato alla risoluzione approvata ieri dall’Assemblea Legislativa sul futuro del porto di Ravenna. Sono stati sei, infatti, gli emendamenti presentati dal consigliere regionale del M5S Andrea Bertani rispetto alla risoluzione presentata in aula e che hanno avuto il via libera anche dalla maggioranza.

“Crediamo che con il nostro lavoro e gli emendamenti approvati di aver contribuito a rendere il documento più incisivo – spiega Andrea Bertani – In primo luogo respingendo con determinazione qualsiasi ipotesi di accorpamento con Ancona e quindi sottolineando l’assoluta autonomia che il porto di Ravenna deve avere a dispetto di quanto proposto dal Governo. Su questo aspetto la risoluzione originaria lasciava spazio a dubbi ed interpretazioni e per questo abbiamo chiesto ed ottenuto che si tracciasse una rotta precisa nella direzione dell’autonomia”.

Gli emendamenti approvati dal M5S poi mirano a far avere un peso più specifico di Comuni e Regioni nell’individuazione delle autorità portuali impegnando la Giunta a chiedere al Governo di abbandonare la strada della nomina diretta che potrebbe avere ripercussioni molto pesanti sulle realtà locali. Inoltre la risoluzione emendata dal M5S chiede che si sostenga l’adozione di una strategia sui temi del lavoro portuale e dei servizi tecnico nautici che ponga al centro la tutela del lavoro, della sicurezza, e della legalità delle imprese coinvolte.

“Tutti temi che per noi sono di fondamentale importanza e che valeva la pena di sottolineare con forza all’interno di un documento approvato dall’Assemblea – conclude Bertani – Anche perché fanno parte di una strategia politica chiara e precisa che il M5S sta portando avanti anche per altre realtà portuali che la riforma voluta dal Governo potrebbero mettere a repentaglio secondo una dinamica centralista da parte di Renzi”.