Reddito di solidarietà, Gibertoni (M5S): “È un primo passo ma non basterà. Tra un anno servirà verifica sui risultati raggiunti”

“Il reddito di solidarietà approvato oggi è sicuramente un primo passo che va verso il contrasto alla povertà ma non è sufficiente, e se non si riapre presto il dibattito non basterà. Le soluzioni individuate da Giunta e PD rischiano di escludere, più che includere, tutte quelle persone che oggi fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che verranno irrimediabilmente lasciate al loro destino. Ecco perché da oggi monitoreremo attentamente quali saranno gli effetti reali di questa legge e tra un anno la riporteremo in aula per cercare, questa volta, di adottare tutti quegli accorgimenti necessari affinché si possa parlare finalmente di un vero reddito di cittadinanza come quello proposto più di un anno e mezzo fa dal Movimento 5 Stelle”. È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che l’Assemblea Legislativa questo pomeriggio ha dato il via libera definitivo alla legge sul reddito di solidarietà.

“Pur rappresentando una prima e parziale risposta a un bisogno reale che noi del Movimento 5 Stelle abbiamo contribuito a mettere in cima all’agenda politica di questa Regione visto che fino ad ieri non c’era traccia nel programma elettorale della maggioranza, i limiti di questa legge sono tanti e ben evidenti – spiega Giulia Gibertoni – In primo luogo quello relativo alla platea dei beneficiari: la soglia di 3mila euro di reddito ISEE limiterà moltissimo il numero di chi potrà ricevere il contributo visto che oggi si può essere poveri anche se si possiede una casa o un lavoro, visto che magari si tratta di un impiego pagato con i voucher, precario e a tempo determinato. Per questo avevamo proposto di innalzare la soglia ISEE portandola a 6mila euro assieme allo stanziamento di oltre 200 milioni (invece che gli attuali 30 che si andranno a sommare ai 35 dei SIA del governo Renzi) per quel che riguarda le risorse complessive da investire. Non si tratta di demagogia ma di un modo diverso di pensare il welfare regionale visto che già oggi la Regione spende più di 500 milioni di euro all’anno finanziamento diversi interventi che potevano essere unificati e razionalizzati in modo da rendere ancora più efficace il nuovo intervento. Un’occasione per riprogettare il nostro sistema di welfare a cui però PD e SEL hanno preferito un provvedimento inefficace che non potrà di certo avere gli stessi risultati delle nostre proposte”.

Per questo il Movimento 5 Stelle, motivando il suo voto di astensione sul provvedimento approvato oggi, ha già annunciato la volontà di ripotare in aula la legge tra un anno per sottoporla ad un’attenta verifica dei risultati. “Quello che temiamo è che, proprio a causa i tanti paletti che sono presenti in questa legge, paradossalmente non si riusciranno a spendere nemmeno quei pochi soldi che oggi sono stati individuati – conclude Giulia Gibertoni – Per questo tra un anno vogliamo che la legge torni in aula per verificarne l’efficacia, analizzarne i risultati ottenuti e gli obiettivi non raggiunti in modo che si possa migliorarla a vantaggio di tutti i cittadini. E ci aspettiamo che in quell’occasione la maggioranza accolga finalmente le nostre proposte, senza le quali non avremo mai un vero e autentico reddito di cittadinanza ma solo una sua brutta e sbiadita copia come il reddito di solidarietà approvato oggi da PD e SEL”.