Trivelle in Adriatico, la Regione diserta il summit: “Bonaccini tutela solo interessi dei petrolieri”

trivelleadriatico“La decisione della Giunta di non partecipare al summit interregionale contro le trivelle in Adriatico è molto grave e dimostra quanto Bonaccini non abbia nessuna voglia di contrastare lo scellerato decreto Sblocca Italia del suo amico Renzi che trasformerà la nostra costa in una groviera”.

Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, critica la decisione della Regione Emilia-Romagna di non prendere parte all’incontro previsto per questa mattina a Termoli dove si incontreranno i presidenti di Abruzzo, Marche, Basilicata, Puglia, Calabria e Molise, assieme agli assessori all’ambiente, per confrontarsi, approfondire e promuovere congiuntamente una strategia comune contro le trivellazioni in Adriatico. “È emblematico che all’appello manchi solo l’Emilia-Romagna. Evidentemente Bonaccini non è interessato nemmeno a capire quale siano i dubbi e i rischi che gli altri suoi colleghi, tutti di chiara fede PD, hanno sugli effetti che lo Sblocca Italia possa avere per le nostre coste – spiega Bertani – Anche se l’assessore Gazzolo in aula qualche giorno fa ha dichiarato che la Regione non prenderà in considerazione l’ipotesi di un referendum abrogativo, andare a Termoli oggi avrebbe significato approfondire anche sul piano normativo la questione oltre che elaborare un piano di azione comune che andasse oltre i confini territoriali. E invece al tavolo di Termoli saremo gli unici assenti, peraltro totalmente ingiustificati, visto che ha assicurato la sua presenza anche un europarlamentare croato, Ivan Jakovcic”.

Eppure le ragioni per preoccuparsi di certo da noi non mancano visto che sono diverse le richieste di perforazioni (vecchie e nuove) che minacciano il mare e la costa: quella di cui è titolare Eni di fronte alla costa tra Rimini e Cesenatico (un’area di 103,6 kmq) il permesso di ricerca della Po Valley contro cui si stanno battendo le associazioni ambientaliste al largo tra Comacchio e Ravenna, e quella dell’Adriatic Oil al largo della costa tra Rimini e Cervia per un’area di 430,8 kmq ancora in fase istruttoria.

“Bonaccini e la Gazzolo non possono continuare a sostenere di essere contro lo Sblocca Italia a parole e non dimostrarlo mai con i fatti – commentano Andrea Bertani e la senatrice Elisa Bulgarelli – L’assenza al summit di Termoli, a nostro avviso, è un chiaro segnale di un totale disinteresse verso questo tema come lo era stato il rifiuto di non impugnare davanti al Tar il decreto. Visto che l’unico provvedimento fatto dalla Giunta negli ultimi tempi è stato quello di dare il via libera alle trivelle anche nella zona del cratere del terremoto, ci sembra chiaro quali interessi si vogliano tutelare: certamente non quelli dei cittadini”.

“A Bruxelles stiamo lavorando alla costruzione della Macroregione Adriatico-Jonica, proprio la settimana scorsa un mio rapporto in Commissione ENVI è passato a larga maggioranza – aggiunge Marco Affronte, Europarlamentare M5S che siede in Commissione Pesca e in Commissione Ambiente – Della Macroregione entreranno a far parte Croazia, Grecia, Slovenia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia, e per l’Italia Puglia, Molise, Abruzzo… Ma anche Veneto ed Emilia-Romagna! Eppure Bonaccini non partecipa a questo importante momento di coordinamento, di strategia comune. Lo trovo un atto in aperto contrasto con quell’ottica di collaborazione che la Macroregione suppone, e di aperta ostilità a tre dei quattro obiettivi della Macroregione che sono il miglioramento della qualità ambientale, lo sviluppo del turismo sostenibile e la “crescita blu”, cioè una crescita che sia rispettosa dell’ambiente. Tutti temi – conclude Affronte – ai quali Bonaccini e Gazzolo stanno dando un bel calcione nel sedere”.