Trivelle in Adriatico, le compagnie petrolifere paghino IMU e ICI. Basta privilegi!

I quadratini verdi indicano le piattaforme presenti solo a largo di Ravenna
I quadratini verdi indicano le piattaforme presenti solo a largo di Ravenna

“Anche le piattaforme petrolifere presenti in Adriatico dovrebbero pagare IMU e ICI. E tocca alla Regione coordinare l’attività dei Comuni per poter riscuotere queste risorse”. Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del M5S, hanno depositato una interrogazione per sapere come intende muoversi la Giunta dopo il caso della maxi “evasione” contestata dalla Guardia di Finanza al Campo Vega, la piattaforma petrolifera di proprietà di Eni e Edison a largo di Pozzallo, in Sicilia, che secondo le Fiamme Gialle non avrebbe pagato IMU e ICI per più di un milione di euro. Un caso che potrebbe rappresentare un precedente importante anche per la nostra regione, visto che attualmente sono più di 50 le piattaforme presenti a largo delle nostre coste.

La presenza delle piattaforme lungo la nostra costa
La presenza delle piattaforme lungo la nostra costa

Noi siamo e saremo sempre fortemente contrari alla presenza di qualsiasi tipo di trivella, sia in mare che a terra – spiegano i due consiglieri del M5S – ma visto che Bonaccini e la sua Giunta le hanno recentemente sdoganate anche nell’area del cratere e che non intendono opporsi al decreto Sblocca Italia, crediamo che sia doveroso quantomeno cercare di limitare i danni, pretendendo che queste compagnie petrolifere che guadagnano miliardi sulla nostra pelle paghino IMU e ICI, come è giusto che sia. In questo modo potremmo avere un doppio effetto: da un lato i Comuni beneficerebbero di entrate finalmente adeguate al sacrificio richiesto, dall’altro le compagnie petrolifere per la prima volta dovrebbero fare i conti con delle uscite che non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle striminzite royalties che pagano attualmente”.

Nell’interrogazione presentata da Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani si chiede alla Regione di coordinare l’attività dei Comuni sul fronte della riscossione delle imposte e collaborare sul piano tecnico per il corretto accatastamento delle opere poste a mare. “Stiamo parlando di milioni di euro a cui le nostre amministrazioni della riviera rinunciano ogni anno – concludono i due consiglieri – Basta strade spianate, leggi ad hoc e privilegi per chi uccide il nostro territorio. Visto che chi governa questa regione è costantemente dalla loro parte che almeno si dia la possibilità ai Comuni di avere a disposizione le giuste risorse per mitigare i danni provocati dalle trivelle”.