“L’Emilia-Romagna è una delle regioni dove i tassi di violenza contro le donne sono tra i più alti d’Italia: questo dovrebbe spingere la Regione a fare di più, mettendo tra le priorità di governo il contrasto alla violenza di genere”. È questa la richiesta avanzata da Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione alla giunta alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Secondo i dati forniti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, che vengono riportati nell’interrogazione, negli ultimi quattro anni nella nostra regione si sono verificati più di 5 episodi al giorno di violenza contro le donne. Inoltre, dalle statistiche dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere emerge come l’Emilia-Romagna sia una delle regioni dove si registrano tassi di violenza contro le donne sono tra i più alti in Italia piazzandosi addirittura quarta per il numero di femminicidi. Negli ultimi cinque anni le donne che hanno presentato denuncia per aver subito una violenza sono state oltre 31.000, di cui 14.000 sono state vittime di minaccia, oltre 3.000 di stalking, 1.700 di violenza sessuale, 13.000 di una violenza fisica grave, mentre 66 sono state assassinate.
“Nonostante la Regione si sia dotata di una legislazione specifica sulla materia, questi dati confermano che la strada da percorrere è ancora tutta in salita – spiega Silvia Piccinini – Il contrasto alla violenza sulle donne dovrebbe costituire una priorità per la Regione che, anche in conformità a quanto previsto dal Piano socio-sanitario, dovrebbe garantire misure efficaci di prevenzione, di sostegno e supporto alle donne vittime di maltrattamenti e violenza di genere, misure che vengono fortemente messe in crisi rispetto all’efficacia, dai numeri e dalle percentuali di incidenza rilevati dalle statistiche. Ecco perché crediamo che sia necessario apportare delle modifiche urgenti al Piano regionale contro la violenza di genere, per incidere maggiormente e con più efficacia sul contrasto alla violenza di genere” conclude Silvia Piccinini.