M5S: Bonaccini sbaglia, immobilismo PD condanna il Lambrusco

lambrusco_1“Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sbaglia a dire che la Commissione Europea non ha alcuna motivazione di carattere tecnico per eliminare il Lambrusco dalla lista dei vitigni tutelati e che sarebbe sufficiente bloccare ogni iniziativa di modifica al regolamento Ue sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche protette. Chiedere di lasciare tutto com’è non tutela il Lambrusco. Al contrario, lo espone al rischio di una sentenza della Corte di Giustizia Europea definitivamente contraria agli interessi dei nostri produttori “.

A dirlo sono Marco Zullo, rappresentante del Movimento 5 Stelle in commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Luigi Gaetti, senatore M5S e il consigliere regionale Andrea Bertani, che citano una lettera inviata dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dalla sua Giunta a Maurizia Rebecchi, sindaco del Comune di Ravarino (Modena), dove il 18 dicembre scorso è stato approvato il primo documento a livello italiano a difesa del Lambrusco, nel quale il Pd aveva accolto le istanze di revisione della normativa proposte dal M5S. Documento a cui hanno fatto seguito diverse mozioni comunali sul territorio proposte dal Movimento.

“Bonaccini e la sua Giunta appaiono meno informati dei loro colleghi di partito a Ravarino – appuntano Zullo, Gaetti e Bertani – perché definiscono la questione non di natura tecnica bensì ‘tutta politica’. Una considerazione del tutto errata, perché la Commissione Ue nell’articolo 62 par. 4 del regolamento UE 607/2009 nel cui elenco figura oggi il Lambrusco, stabilisce che tra i requisiti per poter inserire un vitigno in quella categoria ci sia necessariamente il riferimento all’elemento geografico di una denominazione protetta. In ‘Lambrusco di Sorbara’, l’elemento geografico è ‘Sorbara’, non ‘Lambrusco’. Pertanto la Commissione, in punta di diritto, rischia di avere ragione: se un viticoltore straniero decidesse di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea perché vuole scrivere in etichetta Lambrusco, è molto probabile che vinca. E addio tutela”.

“Pertanto – spiegano Zullo, Gaetti e Bertani – invitiamo il Pd a smettere di danneggiare il nostro Made In come accaduto in Europa dove ha votato a favore dell’entrata dell’olio tunisino e ad abbandonare questo controproducente immobilismo che mette con le spalle al muro il Lambrusco. Se Bonaccini e i suoi hanno a cuore gli interessi dei cittadini sostengano la posizione del Movimento 5 Stelle che lavora per elaborare una nuova formulazione che dia piena, effettiva e definitiva tutela al carattere territoriale e alla peculiarità del vitigno Lambrusco e delle produzioni vinicole DOP e IGP che da esso prendono il nome”.