Dalla Regione a Bruxelles il M5S a difesa del Lambrusco: “Impedire che si perda il legame con il nostro territorio”

lambrusco“La Regione deve fare di tutto per impedire che il Lambrusco perda il suo legame con il nostro territorio”. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, contenuta in una risoluzione presentata nei giorni scorsi per chiedere alla Giunta di impegnarsi nei confronti di Governo e Parlamento per la tutela del carattere locale del Lambrusco. La richiesta arriva dopo che la Direzione generale per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale della Commissione europea ha rilevato che “la menzione Lambrusco non si riferisce all’elemento geografico della denominazione protetta così come richiesto dal regolamento europeo in materia e ha perciò sollevato dubbi sulla correttezza giuridica di tale menzione, ipotizzandone lo stralcio attraverso una eventuale futura modifica del regolamento.

“Un’ipotesi che dobbiamo in tutti i modi contrastare – spiega Andrea Bertani – Per questo la Regione Emilia-Romagna dovrebbe richiedere al Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale una forte e decisa azione diretta ad assicurare piena, effettiva e definitiva tutela al carattere locale e alla peculiarità del vitigno Lambrusco e delle produzioni vinicole Dop e Igp che da esso prendono il nome. Per questo chiediamo alla Giunta di attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché assicurino ogni sforzo per impedire, alla luce dei rilievi sollevati dalla Commissione europea, che venga stravolto l’attuale quadro normativo ed evitare che si realizzi una indiscriminata liberalizzazione dell’utilizzo della menzione di un vitigno”.

Le imprese vitivinicole specializzate alla produzione di Lambrusco Dop e Igp temono che la linea d’azione suggerita dalla Commissione europea, lungi dal portare ad una maggiore semplificazione delle norme, avrebbe come unica e deleteria conseguenza la liberalizzazione dell’utilizzo dei vitigni, capovolgendo e stravolgendo in tal modo l’originaria intenzione del legislatore, che voleva invece garantire una forte forma di tutela a vantaggio un vitigno che presenta un indissolubile legame con il territorio nel quale è nato e con il quale si identifica.

La risoluzione è stata presentata dal M5S anche in diversi Comuni emiliano-romagnoli sotto forma di mozione, tra cui Modena, Reggio Emilia, Carpi, San Prospero, Soliera, Serramazzoni, Spilamberto e Vignola. Proprio a Vignola lo scorso 23 dicembre si è svolta una serata di confronto sul tema che ha visto la partecipazione di numerosi consiglieri del M5S dei territori interessati alla produzione del Lambrusco.

“La presentazione del documento è stata appoggiata sia dal sindaco di Vignola che da quello di Savignano sul Panaro – spiega Daniele Zironi, consigliere comunale M5S di Ravarino – ed erano presenti oltre all’europarlamentare Marco Zullo che ha relazionato anche il senatore del M5S Luigi Gaetti della Commissione Agricoltura del Senato e in rappresentanza dei produttori di vino il direttore del Consorzio marchio storico dei Lambruschi Modenesi Ermi Bagni con cui c’è stato un proficuo scambio”.

“La perdita della tutela del Lambrusco non solo rischia di falsare il mercato con prodotti che non rappresenterebbero più qualità tipiche dei territori ma sarebbe l’ennesimo colpo all’economia e alle eccellenze locali – aggiunge l’eurodeputato del M5S Marco Zullo – Di fronte a ciò non possiamo rimanere spettatori inerti ma dobbiamo chiedere con forza una riforma del regolamento che tuteli i produttori e la storia stessa del Lambrusco. È questo lo spirito che ha visto coinvolto il M5S in un lavoro di squadra che dai Comuni è arrivato fin in Europa”.