Bilancio, dalla maggioranza solo slogan su sanità e costi della politica

Gli emendamenti presentati dal M5S proponevano risparmi su costi politica, sanità e grandi opere
Gli emendamenti presentati dal M5S proponevano risparmi su costi politica, sanità e grandi opere

“Il Pd e la maggioranza che sorregge la giunta Bonaccini hanno perso un’altra occasione per passare dalle parole ai fatti. Bocciando in Commissione tutti i nostri emendanti al bilancio hanno reso chiaro a tutti che per loro quello del taglio dei costi della politica, il miglioramento del sistema sanitario e gli aiuti alle imprese sono soltanto slogan da utilizzare per guadagnarsi qualche titolo sui giornali o in tv. Quando si tratta di approvare provvedimenti concreti fanno spallucce e bocciano qualsiasi proposta. Altro che cambiamento”. È questa la reazione del gruppo del M5S in Regione subito dopo la seduta della Commissione assembleare che doveva esaminare il bilancio annuale di previsione 2015 e quello pluriennale 2015-2017. Seduta che ha visto tutti gli emendamenti proposti dal M5S rispediti al mittente nonostante fossero tutti incentrati al contenimento della spesa in diversi settori di intervento, dai costi della politica alla sanità, passando per le società partecipate e la mobilità. “Nonostante il totale disinteresse dimostrato oggi in Commissione verso questi temi di certo noi non molleremo e daremo battaglia in aula – aggiunge il gruppo M5S – Non si può continuare a sostenere che si lavora per il bene dei cittadini quando poi nelle stanze dei bottoni si fa tutto il contrario”.

 

Aiuti alle imprese

È soprattutto sui tema dei contributi alle imprese che la maggioranza fa orecchie da mercante. Nonostante l’approvazione in aula dell’ordine del giorno condiviso che faceva confluire tutti i risparmi derivanti dai tagli ai costi della politica in un fondo per il microcredito, la partenza di questo importante strumento per dare linfa all’economia regionale è ancora una volta ritardata. Avevamo chiesto di stanziare subito 500mila euro per la prima fase (alla quale avrebbero potuto partecipare anche privati cittadini, associazioni ed enti pubblici e privati attraverso lo strumento delle donazioni) e di istituire un prelievo di solidarietà dai vitalizi d’oro degli ex consiglieri che percepiscono già un altro compenso per incarichi pubblici. Proposte che ovviamente sono state bocciate anche se il nostro sospetto è un altro. Ovvero che i risparmi che devono confluire in questo fondo siano già stati spalmati all’interno del bilancio nei settori più disparati. Sarebbe un fatto gravissimo e per questo chiederemo in aula che ci vengano fornite le cifre esatte per capire quale sarà la reale destinazione di queste risorse.

 

Sanità
Anche per quel che riguarda il tema sanitario il M5S aveva proposto una serie di emendamenti che andavano nella direzione di riduzione dei tempi di attesa degli interventi chirurgici e trasparenza. In particolare si richiedeva l’istituzione di un’unica lista degli interventi chirurgici, senza distinzione tra pubblico e privato, e abolizione del doppio binario: uno, più rapido, per gli interventi in “intramoenia”; l’altro molto più lento, per quelli in regime ordinario. La Regione Toscana ha già adottato con successo questo sistema del “Registro Unico di Prenotazione” per gli interventi chirurgici: una lista che garantisce gli stessi tempi di attesa a chi paga, e quindi si sceglie il chirurgo, e a chi, invece, si opera gratuitamente nel pubblico. Con un tempo massimo di attesa di tre mesi (che scendono ad uno per gli interventi oncologici). Inoltre sui ticket avevamo proposto di prevedere una norma che, qualora l’ammontare del costo della prestazione (costituita dal costo della prestazione più il ticket o più i singoli ticket), superi l’importo previsto dal tariffario nazionale (o di quello regionale se inferiore) per quella specifica prestazione l’utente non debba pagare una somma superiore a questo importo. Provvedimenti che a nostro avviso rendevano concreto il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte al diritto alla salute. Anche il PD ha dichiarato condivisibili i nostri emendamenti, ma poi, accampando scuse di vario genere e dichiarando che ne avremmo parlato in Commissione, li ha bocciati. Che vogliano nuovamente cercare di prendersi in futuro dei meriti copiando nostre idee?

Mobilità e grandi opere

La nostra proposta era quella di dirottare risorse stanziate per opere inutili e dannose come la Cispadana o il People Mover in progetti di riqualificazione. Per esempio dirottando i fondi per la realizzazione dell’autostrada regionale da Ferrara a Reggio Emilia (179 milioni di euro) verso interventi per la mobilità sostenibile (basti pensare che in questo bilancio c’è alcun stanziamento per piste ciclabili!) e il potenziamento della rete ferroviaria, oppure mettendo la parola fine allo scandalo della discarica ex Razzaboni a San Giovanni in Persiceto utilizzando 6 milioni di euro inizialmente previsti per il People Mover, l’inutile monorotaia che dovrebbe collegare l’aeroporto Marconi con la stazione dei treni di Bologna. Tutti interventi che hanno raccolto il no della maggioranza. Sull’ex Razzaboni il loro atteggiamento è stato a dir poco sconcertante visto il totale disinteresse dimostrato verso la bonifica di un’area per la quale paghiamo 1000 euro di multe al giorno all’Europa. Infine avevamo chiesto anche di dare piena attuazione alla legge sull’economia solidale, ferma al palo dalla fine della scorsa legislatura, spostando una piccola parte delle enormi risorse che la Regione ha stanziato per la partecipazione ad Expo 2015. La valorizzazione dei prodotti agroalimentari non può passare solo da un grande evento che solo a parole promuove buon cibo e sostenibilità. Noi siamo convinti che passi anche per la promozione delle reti e dei distretti di economia solidale che valorizzano l’agricoltura di prossimità, biologica, la filiera corta, la tutela del paesaggio e la biodiversità. Ma anche in questo caso il muro sollevato dalla maggioranza è stato inamovibile.