Caso Fonderie, Gibertoni (M5S): “Regione non può stare a guardare. Trasferimento non risolve il problema ma lo sposta solo di qualche chilometro”

“La Regione non può restare alla finestra e lasciare che un problema concreto come quello legato alle attività della Fonderie sia spostato da un Comune all’altro senza che nulla cambi. Il trasferimento a Navicello comporterà dei disagi pesantissimi per chi abita a Nonantola”.

È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che questo pomeriggio la giunta regionale, attraverso l’assessore Raffaele Donini, ha risposto in aula ad una interpellanza riguardo al progetto di trasferimento delle Fonderie cooperative di Modena che a gennaio 2022, ovvero quando scadrà l’attuale autorizzazione ambientale, lasceranno gli storici impianti di via Zarlati per trasferirsi, così come individuato dal Comune di Modena, in quella di Navicello sull’asse della Nonantolana.

“Una soluzione che di fatto è un semplice spostamento del problema che si riproporrà tale e quale questa volta per i cittadini di Nonantola – spiega Giulia Gibertoni – Anzi rispetto a quanto registrato fino ad oggi per il quartiere Madonnina di Modena la situazione potrebbe essere addirittura peggiore, con un impatto ambientale notevole visto che il nuovo sito produttivo si troverebbe sottovento rispetto al termovalorizzatore già esistente e alle ricadute dei suoi fumi, con ulteriore incremento degli inquinanti verso le località di Campazzo e Nonantola. Particolare che si continua a far finta di non vedere. Ecco perché crediamo che la Regione, che oggi in aula se n’è lavata le mani scaricando ogni responsabilità sui Comuni, debba avviare al più presto una collaborazione tra enti su questo tema, assicurando anche a questo processo la massima partecipazione da parte di cittadini. Il problema legato alle attività della Fonderie c’è, esiste, e con la soluzione trovata dal Comune di Modena – conclude Giulia Gibertoni – sarà destinato ad esserci chissà per quanto tempo, stavolta a carico dei cittadini di Nonantola”.