Casse di espansione del Senio, Bertani (M5S): “Attesa infinita. Regione trovi le risorse”

“Nonostante un’attesa ormai ventennale e la necessità di mettere in sicurezza il territorio circostante, ad oggi le casse di espansione del torrente Senio sono ancora un’opera incompiuta, l’unica tra quelle individuate all’accordo di programmazione sul rischio idrogeologico a restare senza finanziamento”. È questa la denuncia di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una interpellanza presentata alla Giunta per chiedere che la Regione dia dei tempi certi sulla realizzazione delle casse di espansione del Senio, un’opera progettata da ormai 25 anni ma che non è ancora stata completata.

“I cittadini di Riolo Terme, Castelbolognese, Brisighella, Faenza e quelli che vivono lungo tutto il corso del Senio a valle della Via Emilia non possono essere esposti ogni anno a rischi enormi visto che aspettano ormai da un quarto di secolo che il torrente venga messo in sicurezza – spiega Andrea Bertani – Le promesse della Giunta sono di fatto sempre cadute nel vuoto visto che l’opera, seppur finanziata a parole, non è mai stata inserita in un piano preciso d’intervento. Anche la cassa già realizzata è incompleta, è incredibile poi come gli 8,5 milioni di euro individuati nel 2015 non abbiano mai trovato un collocamento preciso, lasciando così questo intervento tra le opere incompiute di questa regione”. Ecco perché nella sua interpellanza, che fa seguito ad altre interrogazioni presentate nei mesi scorsi, il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Giunta di dare una volta per tutte dei tempi certi per la realizzazione del sistema delle casse di espansione.

“Ad oggi risulta essere stata realizzata solo una cassa di espansione, sulle quattro in totale previste, che sarebbe ancora incompleta delle opere di gestione, quindi, sostanzialmente, i lavori sono fermi da tre anni – conclude Andrea Bertani – con l’aggravante che la situazione di rischio è andata via via aumentando a causa sia dei sedimenti depositati nell’alveo stesso del fiume, sia per l’aumento del consumo di suolo che ne diminuisce la tolleranza. Per questo, vista la complessità e il rischio alto, chiediamo alla Regione di finanziare con proprie risorse l’intervento. Non c’è più tempo da perdere”.