Comacchio, Bertani (M5S): “Regione sostenga progetto alternativo per l’ex zuccherificio”

Sostenere il progetto alternativo proposto dall’Associazione degli Ornitologi dell’Emilia-Romagna e dal Circolo Legambiente “Delta del Po” per la riqualificazione dell’ex Zuccherificio di Comacchio. A chiederlo è Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha presentato un’interpellanza per chiedere alla Regione di prendere prioritariamente in considerazione il progetto che prevede, al posto del deposito di terreni sottoposti a parziale bonifica da idrocarburi nelle vasche di decantazione dell’ex Zuccherificio di Comacchio, la realizzazione immediata di una zona umida d’acqua dolce idonea per la riproduzione, per la sosta e l’alimentazione di numerose specie di uccelli.

“Si tratta di un progetto attualmente assente nei dintorni di Comacchio e che sarebbe di grande interesse, oltre che per la diversificazione ambientale, anche per varie forme di turismo naturalistico, potenziando così l’attrattiva turistica sia di Comacchio che dell’intero Parco del Delta – spiega Andrea Bertani – Secondo i proponenti tutti i costi, sia di progettazione che di realizzazione degli interventi specifici, sia quelli di manutenzione, potrebbero essere coperti completamente da provvidenze derivanti da bandi regionali e in particolare il costo di progettazione e realizzazione potrebbe essere finanziato dal bando regionale del Programma di Sviluppo Rurale”. Ecco perché nella sua interpellanza il capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione un parere sul progetto alternativo (sostenuto anche da Cora Bonazza del Meetup del MoVimento 5 Stelle Comacchio e 7 Lidi) anche in virtù del fatto che SIPRO si sarebbe già dichiarato disponibile a un confronto con le associazioni proponenti. “Rispetto al progetto di deposito di 250.000 metri cubi di terre inquinate e trattate con biopile da realizzare in 10 anni, la proposta di riqualificazione naturalistica delle vasche dell’ex Zuccherificio di Comacchio, formulata da AsOER e Legambiente, è più vicina alla vocazione naturalistica e turistica dell’area – conclude Andrea Bertani – e sarebbe vantaggiosa per la biodiversità come anche per l’economia locale. In più sarebbe realizzabile interamente nel giro di un anno, anziché di un decennio, e infine costi di realizzazione e di mantenimento sarebbero già oggi finanziabili con fondi del Programma di Sviluppo Rurale. Tutti aspetti che non possono non essere presi in considerazione dato i molti dubbi che ancora riguardano il progetto originario avanzato da SIPRO”.