Punti nascita, Piccinini (M5S): “Regione smentisce sindaco e PD. Adesso giunta presenti subito nuova richiesta di deroga”

“La risposta dell’assessore Venturi oggi in Assemblea sulla riapertura dei punti nascita è l’ulteriore dimostrazione di come il PD continui a farsi beffa dei cittadini della montagna. Dei fantomatici progetti pilota che il sindaco Bini e l’onorevole Incerti avevano annunciato ai quattro venti la Regione sostiene di non saperne nulla, continuando così il gioco allo scaricabarile che va avanti ormai da troppo tempo. Per questo nei prossimi giorni depositeremo una risoluzione per chiedere che la Giunta presenti una nuova richiesta di deroga per i punti nascita chiusi lo scorso anno tra i quali c’è anche quello di Castelnovo Monti”.

È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, alle dichiarazioni in Assemblea Legislativa dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi riguardo al caso della chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti all’anno in zone particolarmente disagiate.

“Venturi in aula, oltre a smentire quanto detto dal sindaco di Castelnovo e dalla parlamentare PD Antonella Incerti, si è detto disponibile al confronto su una revisione dei criteri che hanno portato alla chiusura di queste strutture – spiega Silvia Piccinini – Visto che noi vogliamo che queste parole non restino al vento chiediamo ufficialmente che la Regione avvii questo processo presentando al più presto una nuova richiesta di deroga al Ministero. Richiesta che però deve essere di certo meglio motivata e più precisa di quella che è stata bocciata lo scorso anno. Basta prendere in giro i cittadini. Noi lo ribadiamo: mantenere in vita i punti nascita dove si registrano meno di 500 parti all’anno si può. Basta applicare questi stessi criteri, non alla singola struttura, ma all’equipe medica che opera in più realtà vicine e che insistono su zone disagiate come quelle della nostra montagna. Possibilità che per il punto nascita di Castelnovo Monti – conclude ormai sarebbe più che naturale vista l’integrazione del Sant’Anna con l’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ”