Punto nascita Lagosanto, Sensoli (M5S): “Chiusura frutto di un piano politico. Così si spingono le mamme ad andare in Veneto”

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immagine di repertorio
“La chiusura del punto nascita di Lagosanto, oltre a essere il risultato di una precisa strategia politica che ha avuto come unico obiettivo quello di mettere in cattiva luce la struttura provocandone un crollo degli accessi, avrà come unico effetto quello di favorire la fuga delle future mamme verso gli ospedali del Veneto”. È questa la denuncia di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, contenuta in una interrogazione rivolta alla Giunta in merito alla chiusura del punto nascita dell’ospedale del Delta a Lagosanto. “Come hanno giustamente sottolineato i rappresentanti del Comitato di salvaguardia della struttura ospedaliera in una comunicazione ufficiale inviata alla Commissione IV in Regione – spiega Raffaella Sensoli – in questi ultimi anni c’è stata una chiara volontà politica di smembrare il punto nascite per renderlo meno attrattivo per le partorienti. Un disegno realizzato sia attraverso la creazione d’incertezza sulle garanzie di qualità e sicurezza della struttura, sia attraverso lo scorporo dall’ospedale d’importanti servizi sanitari. Una spiegazione peraltro condivisa anche dal presidente dell’Unione dei Comuni del Delta”.
I dati diffusi dal Comitato, tra l’altro, evidenziano come a fronte di un bilancio demografico, che non ha subito negli ultimi anni sconvolgimenti tali da giustificare un consistente calo delle nascite, non si comprendere come sia stato possibile passare dai dai 579 parti del 2010 ai 361 del 2013 se non a causa di un preciso disegno politico. “La chiusura del punto nascita contribuirà ad incrementare la mobilità passiva verso le vicine strutture sanitarie della Regione Veneto e ad ingenerare sfiducia dei cittadini verso una classe politica che non riesce a dare risposte ai bisogni del territorio – conclude Raffaella Sensoli – Per questo chiediamo la sua salvaguardia e che sia affidato al Comitato Percorso Nascita nazionale il compito di esprimere un parere motivato sul mantenimento in attività della struttura e di tutti i punti nascita della regione che rispettano gli standard di qualità anche sotto i 500 parti all’anno come promesso dall’assessore Venturi in una risposta ad una nostra precedente interrogazione, in modo da derogare a quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni e quindi di inviare una specifica richiesta al Ministero della Salute”.