Punto nascite di Castelnovo ne’ Monti: cittadini lasciati ancora nel limbo

“La Regione continua a rimandare ogni decisione sul Punto nascite, scaricando ogni responsabilità sulla Commissione che dovrà valutare il raggiungimento degli standard di sicurezza. Uno scaricabarile continuo che non fa altro che alimentare i sospetti che il futuro della struttura sia già stato scritto e che tutto questo tergiversare sia solo un modo solo per perdere, e prendere, tempo”. È questo il commento di Gianluca Sassi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, dopo che questa mattina l’assessore alla Sanità Sergio Venturi ha risposto a un question time sulla situazione del Punto nascite dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti.

“Quella di Venturi è stata, per l’ennesima volta, una non risposta – spiega Gianluca Sassi – L’ennesima mancanza di rispetto verso le decine di cittadini che questa mattina erano presenti in aula proprio per ascoltare dalla sua voce cosa ha intenzione di fare la Regione. Purtroppo il lungo prologo dell’assessore sul progetto di potenziamento dell’ospedale Sant’Anna, senza però mai prendere un impegno concreto sul mantenimento del Punto nascite, fanno sorgere più di un sospetto. In pratica le parole di Venturi ci spingono a pensare che partorire in macchina, in ambulanza, o nel nuovo elicottero notturno di cui sarà dotato l’ospedale, sarà di gran lunga più sicuro che farlo nel Punto nascite del Sant’Anna. Un ragionamento semplicemente assurdo”.

Per questo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle chiede alla Giunta di accelerare le decisioni e di intervenire politicamente nei confronti della Commissione punti nascita, proprio come fatto per altri territori, come per esempio la Romagna. “Se la Commissione deve valutare gli standard di sicurezza, deve essere la Regione a creare tutti i presupposti affinché questi criteri vengano soddisfatti – conclude Gianluca Sassi – Per questo tutto il progetto di potenziamento annunciato dalla Giunta sul Sant’Anna deve essere propedeutico al mantenimento del Punto nascita e non alla sua sostituzione. Abbiamo ancora ben in mente la sfilata del presidente Bonaccini che arrivò proprio a Castelnuovo annunciando la centralità della montagna. Lasciare che il Punto nascita chiuda e che delle future madri debbano essere obbligate a farsi 70 km in macchina, ambulanza o elicottero non ci sembra per niente la conferma di quella promessa”.