Reddito di solidarietà, Gibertoni (M5S): “Sarà solo elemosina per un numero sempre più ristretto di persone”

gibertoni-giulia“Altro che reddito di solidarietà. Quello che la Regione sta per approvare è pura elemosina, lontana mille miglia da quello che dovrebbe essere un vero reddito di cittadinanza proprio perché quelle poche risorse che verranno impegnate saranno date alle persone sbagliate, seguendo una modalità che di certo non migliorerà né la loro condizione sociale né quella lavorativa. Si tratta dell’ennesimo bluff in pieno stile renziano”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo al cosiddetto “reddito di solidarietà” che ha ricevuto oggi l’ultimo ok da parte della Commissione Politiche Sociali e che il prossimo 13 dicembre sbarcherà in aula per la sua approvazione definitiva.  “È una presa in giro, un provvedimento di facciata che non fa altro che riproporre in Emilia-Romagna quanto già fanno i Comuni nel resto d’Italia senza avere una nuova legge e applicando semplicemente il SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) varato dal governo Renzi – spiega Giulia Gibertoni – Per far capire la totale inconsistenza di questo provvedimento basti pensare che il contributo massimo che un nucleo familiare potrà ricevere sarà di appena 400 euro, anche se formato da 5 persone. In pratica pochi spiccioli che non serviranno di certo a far uscire queste persone dalla condizione di povertà in cui sono piombate. Si tratta di elemosina mascherata da un generico assistenzialismo: il peggio che la Regione potesse partorire”.

Il Movimento 5 Stelle contesta duramente anche i criteri secondo i quali questo contributo (attorno ai 70 milioni di euro complessivi annunciati, sempre che si riuscirà a spenderli interamente visto i tanti vincoli che la maggioranza a guida PD ha costruito) verrà distribuito. “Innanzitutto verranno escluse tutte quelle persone che hanno perso il lavoro e lo stanno cercando visto che basterà ricevere un qualsiasi sussidio, come l’ASPI, per azzerare completamente il contributo regionale – spiega Giulia Gibertoni – Basterà possedere una casa di proprietà, non importa se estremamente fatiscente, per impedire che una giovane coppia lo riceva. Paradossi che la dicono lunga sull’inutilità di questo provvedimento che non è altro che il SIA attuato dal governo Renzi in tutta Italia e riproposto in Emilia-Romagna con qualche spicciolo in più e corredato da una legge spot nuova di zecca. Il risultato di tutto questo sarà che chi in questo momento si trova in una condizione di povertà continuerà ad esserlo, senza nemmeno avere la speranza di intravedere un riscatto lavorativo dato che si è scelto di non potenziare, per esempio, i Centri per l’impiego che potevano essere il vero fulcro del nuovo sistema”.

“Pur essendo riusciti a far approvare diversi emendamenti, le nostre proposte per attuare un vero ed autentico reddito di cittadinanza in Emilia-Romagna sono state completamente ignorate dalla maggioranza – conclude Giulia Gibertoni – come quella di prendere come punto di riferimento la soglia di povertà individuata dell’ISTAT. Questa legge sarà un buco nell’acqua, un provvedimento che si rivolgerà a pochissime persone dando loro altrettanto poco. Una legge che abbandonerà totalmente quelle persone oggi in difficoltà che per 12 mesi riceveranno quattro spiccioli prima di essere abbandonati definitivamente al loro destino. Noi crediamo che il reddito di cittadinanza, quello vero e proposto dal Movimento 5 Stelle, doveva e deve essere qualcosa di completamente diverso”.