Reggio Emilia, gara al ribasso per lo scuolabus. Gibertoni (M5S): “Rivedere bando. Serve tutela per le imprese del territorio e rispetto della qualità dei servizi”

La Regione chieda ai Comuni di Baiso, Casalgrande, Castellarano, Rubiera, Scandiano e Viano di rivedere il bando per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico che ha visto la partecipazione di un solo soggetto a causa della base d’asta troppo bassa che ha, di fatto, escluso tutte le imprese del territorio. A chiederlo è Giulia Gibertoni che ha presentato un’interrogazione alla Giunta dopo le polemiche che hanno riguardato il bando per l’affidamento del servizio di scuolabus di sei Comuni della provincia di Reggio Emilia.

“A quanto si apprende dai giornali il bando dovrebbe andare a una ditta pugliese, unica ad aver preso parte alla gara, a causa della base d’asta troppo bassa che non ha permesso alle imprese più radicate sul territorio nemmeno di partecipare – spiega Giulia Gibertoni – Se tutto ciò dovesse essere confermato ci troveremmo davanti a una situazione a dir poco paradossale che vede un’impresa che arriva da 750 km di distanza svolgere il servizio di scuolabus. Pur non volendo in nessun modo creare delle situazioni di discriminazione, credo però che all’interno di bandi come quello fatto dai sei Comuni reggiani sia necessario prevedere delle premialità per le imprese del territorio, in modo da non disperdere le risorse che già si trovano da noi”.

Ecco perché nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede alla Regione di sollecitare la centrale appaltante a rivedere il bando valorizzando l’elemento della territorialità, prevedendo un apposito criterio di valutazione qualitativa “premiale”, quale ad esempio quello dove il punteggio attribuito incida sulla garanzia per chi vince di attivare sedi operative nell’ambito del territorio oggetto della commessa.

“Il basarsi quasi esclusivamente su gare al ribasso è ormai molto frequente nella nostra regione e sta diventando un serio problema perché spesso non garantisce, soprattutto a lungo termine, il rispetto della qualità del servizio – conclude Giulia Gibertoni – Ecco perché sarebbe opportuno ridiscutere le regole degli affidamenti pubblici sul nostro territorio per trovare un modus operandi che garantisca la libertà di partecipazione senza discriminare le aziende del territorio e senza compromettere la qualità”. Inoltre, la consigliera chiede alla Giunta l’elaborazione di costi standard su questi servizi, per evitare che vi siano gare a ribasso, senza avere a riferimento un costo sotto il quale azionare le attenzioni, per evitare che si celino violazioni di norme a protezione dei lavoratori o bassa qualità del servizio.