Sanità, Gibertoni (M5S): “Troppi parti in ambulanza, riaprire subito i punti nascita della montagna”

Riaprire i punti nascita di Pavullo, Castelnovo Monti, Borgotaro e Porretta Terme. Lo chiede Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle, che in un’interrogazione invita la giunta regionale a “prendere coscienza di quanto sta avvenendo nei territori montani, con continui parti in ambulanze e disagi per i cittadini”. L’intervento arriva a seguito dell’ennesimo parto a bordo di un mezzo di soccorso (questa volta nell’Appennino bolognese) e delle dichiarazioni del direttore del pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna riportate dalla stampa (“Sono contento di come la nostra rete, che si occupa di emergenze, abbia garantito un contesto adeguato dove la salute della mamma e della figlia è stata garantita”). “Non è accettabile – sottolinea la consigliera M5s – al di là della soddisfazione del buon esito dell’episodio in sé, diffondere un messaggio che può essere percepito e inteso dalla popolazione come rassicurazione sul fatto che partorire in ambulanza sia adeguato o sicuro”.

Questo perché, secondo la pentastellata, il personale delle ambulanze ha alle spalle un numero di parti e procedure ostetriche di gran lunga inferiore rispetto agli standard minimi richiesti dall’accordo in conferenza Stato-Regioni del 2010, sulla base dei quali sono stati chiusi i punti nascita, e perché, soprattutto in caso di complicanze, la strumentazione e le competenze non sarebbero paragonabili a quelle di una struttura ospedaliera. Sarebbero gli stessi medici dell’emergenza territoriale, attraverso una loro sigla sindacale maggioritaria, ad aver criticato le dichiarazioni del direttore del pronto soccorso del Maggiore, sottolineando come un’ambulanza non possa intendersi come un contesto adeguato per far nascere un bambino.

“In rapporto a quanto sta accadendo- rimarca la consigliera M5s- purtroppo sempre più di frequente, la giustificazione della chiusura dei punti nascita per mancanza di numeri di parti sufficienti a mantenere una idonea professionalità, o per mancanza della terapia intensiva neonatale, non è più accettabile”. Per questo Gibertoni interroga la giunta per sapere se sia a conoscenza delle dichiarazioni del direttore del pronto soccorso, che giudizio ne dia e quali attività intenda avviare per evitare che si ripetano fenomeni simili. Chiede, dunque, di prendere coscienza di “quanto sta avvenendo nei territori montani e porre rimedio con la riapertura dei punti nascita di Pavullo, Castelnovo Monti, Borgotaro e Porretta Terme”.