Tagli alla sanità, Venturi spieghi perché la Regione ha firmato l’accordo

I tagli al fondo sanitario ammontano a 2,3 miliardi di euro
I tagli al fondo sanitario ammontano a 2,3 miliardi di euro

“Sottoscrivere un accordo che taglia 2,35 miliardi di euro al fondo sanitario è stato un grave errore. Bonaccini e l’assessore Venturi dovrebbero spiegare a tutti le ragioni che hanno spinto la nostra Regione a firmare questo accordo senza battere ciglio, visto che Veneto, Liguria e Lombardia hanno detto di no. Non vorremmo che questa ulteriore riduzione sia la foglia di fico utilizzata per coprire e giustificare i tagli che la Giunta ci presenterà a breve con lo schema di riordino ospedaliero”. È questa la posizione del gruppo regionale del M5S riguardo l’accordo raggiunto ieri sui tagli alla sanità raggiunto ieri all’interno della Conferenza Stato-Regioni.

“Quasi due miliardi e mezzo di tagli sono una cifra enorme e vorremmo capire come andranno ad incidere sulla riorganizzazione del nostro sistema sanitario che la Giunta è in procinto, ormai da parecchio tempo, di presentare – spiega Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Legislativa – Visto che sia l’assessore Venturi si è spesso lamentato dei continui tagli e le poche risorse con cui il mondo sanitario è costretto a fare i conti, sarebbe utile sapere le motivazioni che hanno portato l’Emilia-Romagna a sottoscrivere questo accordo. Anche se abbiamo più di un sospetto che alla fine il principio dell’obbedienza renziana abbia giocato un ruolo determinante. Negli ultimi 7 anni, esattamente da quando è iniziata la crisi, lo Stato Italiano ha ridotto dell’88% gli stanziamenti per le politiche sociali e sanitarie, mentre si continuano a spendere allegramente risorse per F35, TAV e altre opere inutili”.

Il M5S critica anche il meccanismo della riduzione di stipendio per quei medici di base che prescriveranno accertamenti diagnostici “inutili”. “Una novità che potrebbe avere degli effetti molto pericolosi visto che questa riluttanza dei medici a prescrivere esami specialistici negli ultimi anni è andata via via crescendo in un’ottica di risparmio e contenimento della spesa – conclude la consigliera M5S – Non vorremmo che, introducendo anche una penalità sullo stipendio, questo meccanismo vada a mettere in pericolo ancor di più la salute dei cittadini”.

“I tagli delle spese inutili vanno bene ma i risparmi vanno utilizzati per sostenere i bisogni sanitari dei cittadini” chiosa il gruppo regionale M5S.