Vacanzopoli, Sensoli (M5S): “Nessun controllo sulle spese, adesso il Cda deve fare un passo indietro”

sensoli-audizione-apt“L’audizione di questa mattina ci ha confermato come sia APT che la stessa Regione non abbiano mai effettuato nessun controllo sui soldi spesi per ospitare a suon di cene, massaggi e giri in Ferrari i giornalisti sia italiani che esteri. E per questo ribadiamo quella che è stata la nostra richiesta fin dal giorno successivo allo scoppio dello scandalo di Vacanzopoli, ovvero le dimissioni immediate dell’interno Cda di APT. Se non fosse stato per la nostra interrogazione, e la successiva denuncia pubblica della giornalista del Corriere di Bologna, sia l’assessore Corsini che la presidente Zanetti avrebbero continuato a dormire sonni tranquilli”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, al termine dell’audizione dell’assessore al Turismo Andrea Corsini e della presidente di APT Servizi Liviana Zanetti sulla vicenda delle cene, degli hotel di lusso e i massaggi pagati ai giornalisti scoperto dal M5S a fine luglio.

“Sia la presidente Zanetti che il dg Burioni hanno confermato, di fatto, che nessun tipo di controllo efficace è stato mai effettuato sulla veridicità dei rimborsi spese che l’ex capo ufficio stampa di APT compilava – spiega Raffaella Sensoli – Se lui stesso non avesse ammesso, parlando con altri giornalisti, la sua abitudine a inserire nominativi che in realtà non avevano preso parte a cene o pranzi con lui, APT non si sarebbe mai accorta di questo inghippo, nonostante noi per primi a fine luglio avessimo evidenziato la sproporzione di alcune spese rimborsate allo stesso Grassi. E così, nell’estremo tentativo di far passare la bufera, sia la Regione che APT, spalleggiati da tutti i consiglieri del PD, hanno scaricato ogni responsabilità sul capo ufficio stampa dimissionario credendo che in questo modo di poter liquidare in fretta il caso. Noi invece crediamo che ci siano ancora diversi aspetti da dover chiarire e che abbiamo messo nero su bianco nel nostro esposto presentato il 1 settembre alla magistratura”. La consigliera Sensoli, infatti, ha chiesto ai vertici di APT spiegazioni riguardo ad alcune spese sostenute sia nel 2014 che nel 2015 come l’ospitalità per una settimana per un giornalista del TG2 in un hotel a Cesenatico (che è costata oltre 1000 euro), il pranzo da 250 euro pagato a un giornalista nel ristorante dello chef Bottura a Modena e il soggiorno da 850 euro a un dirigente RAI ospitato a Rimini con moglie e figlio. “Tutte spese che a nostro avviso con gli educational tour non c’entrano proprio niente come non è possibile catalogare come tali i 4800 euro spesi per il noleggio di una intera troupe a Mediaset – aggiunge Raffaella Sensoli – Su quest’ultimo caso poi è singolare come il direttore generale Burioni abbia candidamente ammesso che la decisione di sobbarcarsi questa spesa venne presa perché la tv di Berlusconi non era in grado di sostenere la trasferta di una troupe completa. Insomma giusto che i soldi ce li mettesse APT per un servizio che poi andrà a finire in un telegiornale. Un meccanismo, peraltro, molto simile a quello utilizzato per ospitare i giornalisti RAI che vengono ospitati a spese di APT e della Regione in accordo con le segreterie di redazione”.

“Dopo l’audizione di oggi – conclude Raffaella Sensoli – ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni immediate per i vertici di APT, a cominciare dal Cda che in questi anni non ha mai avuto lo scrupolo di controllare come venissero realmente spesi i soldi per la promozione turistica. A questo punto non ci resta che aspettare che sia la magistratura che l’Ordine dei giornalisti portino a termine le loro rispettive inchieste per provare a fare ulteriore luce su questa vicenda. Dal punto di vista politico, invece, non possiamo non evidenziare come per il PD queste indagini non siano assolutamente necessarie visto che tutti i consiglieri regionali intervenuti oggi in Commissione hanno vestito i panni sia dei perfetti difensori d’ufficio dei vertici di APT e Giunta, che quelli dei severi giudici nei confronti del capo ufficio stampa dimissionario, sul quale hanno scaricato ogni responsabilità. Una strategia magari messa a punto nel summit che lo stesso assessore Corsini e la presidente Zanetti hanno avuto proprio negli uffici del PD poco prima dell’inizio dell’audizione sullo scandalo Vacanzopoli”.