Ambulanti, domani il pasticcio Bolkestein arriva in Regione. Gibertoni (M5S): “A rischio migliaia di imprese familiari”

Sbarca in Regione il pasticcio creato dalla direttiva Bolkestein sul commercio. Domani mattina, martedì 24 gennaio, la Commissione Politiche economiche tratterà una serie di risoluzioni, tra cui quella presentata da Giulia Gibertoni, che chiede alla Giunta di bloccare la pubblicazione dei bandi per l’applicazione della direttiva nel settore del commercio, in particolare per il commercio al dettaglio su aree pubbliche. Contemporaneamente una rappresentanza degli ambulanti manifesterà davanti alla sede dell’Assemblea Legislativa per cercare di far sentire le proprie ragioni.

“La direttiva Bolkestein rischia di distruggere migliaia di piccole imprese e mandare sul lastrico altrettante famiglie. Per questo chiediamo che la posizione degli ambulanti venga stralciata e che la Regione inviti i Comuni a ritirare i bandi che nel frattempo avevano predisposto per il rilascio o il rinnovo delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio al dettaglio su aree pubbliche – spiega Giulia Gibertoni – è assurdo equiparare il suolo pubblico alle risorse naturali limitate. Inoltre si corre il rischio che le multinazionali possano presto cancellare le piccole imprese, cuore pulsante della produttività italiana e regionale”.

Nella risoluzione che verrà discussa domani all’interno della Commissione si chiede alla Giunta regionale di assumere, in attesa che si perfezioni l’iter di conversione del Decreto-Legge del 30 dicembre del 2016 che ha allungato fino alla fine del 2018 le concessioni, tutte le iniziative opportune affinché i Comuni provvedano a sospendere la pubblicazione dei bandi.

“La Regione nei giorni scorsi ha invitato le amministrazioni ad andare avanti con i bandi ma su questo tema c’è molta confusione e a farne le spese potrebbero essere proprio gli ambulanti –  conclude Giulia Gibertoni – La Regione ha il dovere di tutelare i commercianti onesti e punire gli abusivi, aumentando i controlli sull’occupazione dei posti reali e sul rispetto delle normative, difendendo le piccole imprese familiari italiane, cuore pulsante della produttività italiana e regionale, e non di lasciarle annegare nel marasma di una burocrazia contraddittoria”.