Nidi d’infanzia, Sensoli (M5S): “Il Pd non vuole contratti migliori per i lavoratori delle Coop. Qualità dei servizi a rischio”

 
asili-nido-rischio-qualita-servizio“La privatizzazione selvaggia che il Pd sta cercando di portare avanti sui servizi per la prima infanzia purtroppo sta cominciando a dare i suoi frutti. Nella nuova legge regionale in discussione in Commissione la maggioranza ha bocciato tutti i nostri emendamenti che chiedevano un miglioramento delle condizioni contrattuali dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative impiegate nella gestione di asili nidi e servizi per l’infanzia”. È questa la denuncia di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali, riguardo all’iter di approvazione delle legge sulle politiche per la prima infanzia. “Il Pd conferma ancora una volta quello che sembra essere il suo unico obiettivo, ovvero di non pestare i piedi al mondo delle coop impegnato da anni a gestire i servizi per l’infanzia – spiega Raffaella Sensoli – Non si spiegherebbe altrimenti il rifiuto a voler inserire nella nuova legge il requisito di contratti di lavoro dignitosi per gli operatori e le operatrici che lavorano in quelle strutture. Tutti sanno, infatti, che molto spesso chi lavora in quelle coop deve accettare condizioni di lavoro capestro e stipendi decurtati, con il rischio di peggiorare le condizioni di servizio offerte ai bambini. Una realtà che evidentemente per il Pd non è degna di miglioramento”.
Il M5S aveva anche proposto un intervento anche sul fronte della formazione del personale utilizzato dalle cooperative, soprattutto per quel che riguarda l’ambito pedagogico. “Avevamo chiesto che il personale fosse specificatamente formato all’individuazione  e gestione di eventuali sintomi di disturbi molto gravi, come può essere l’autismo per esempio, che le statistiche ci dicono possono manifestarsi proprio in quella specifica fascia di età su cui la legge interviene (0-3 anni) – aggiunge Sensoli – ma anche questa proposta è stata incredibilmente bocciata, compromettendo quelle che secondo noi potevano essere degli aspetti positivi nel rapporto con i bambini e le loro famiglie”. Il Movimento 5 Stelle è però riuscito ad approvare un emendamento che consente di determinare dei paletti più stretti riguardo al mantenimento del rapporto numerico tra operatori e bambini. “In questo modo – conclude Raffaella Sensoli – abbiamo almeno arginato il rischio che il servizio rivolto alle famiglie peggiori più di quanto questa legge purtroppo già farà”.